Oh grande Woody, tu che da circa trent’anni, tra molti alti e pochi
bassi, sei stato – assieme a pochi altri - per noi appassionati di
cinema un’oasi a cui attingevamo per dimenticare i tanti mediocri o
scadenti film che il cinema statunitense sforna in continuazione, anche
tu ti sei piegato alle esigenze del cinema commerciale dirigendo il film
“Match point“. Come dimenticare l’autore, ad un tempo
regista,sceneggiatore e impagabile comico, apparentemente scanzonato e
irriverente, dalle battute all’acido prussico, ma che per la profondità
con cui ha rappresentato i tanti problemi della società contemporanea, è
riuscito a divertirci e anche a coinvolgerci emotivamente. L’artista che
ci ha dato un ritratto magnifico e disincantato di New York in
“Manhattan“, che ci ha descritto con disinvolta crudeltà i problemi
esistenziali di una famiglia dei nostri tempi in “Hannah e le sorelle“,
che, con una levità incredibile, in “Radio days“ ci ha dato una immagine
allegra, ma anche soffusa di melanconia, dei tempi in cui trionfava la
radio prima dell’avvento straripante della televisione, che, ispirandosi
all’amatissimo Cecov, ci ha regalato la storia di un grande amore deluso
di una giovane afflitta da gravi complessi in “Settembre“, che, dando
nuova linfa all’insegnamento del maestro Ingmar Bergman, ci ha
raccontato in “Mariti e mogli“ le contraddizioni nevrotiche di una
coppia della nostra triste contemporaneità.
Questa la premessa semiseria prima di raccontarvi dell’ultimo film di
Allen.
Chris, ex giocatore di tennis professionista, con scarse risorse
economiche,dà lezioni a Londra a personaggi dell’alta borghesia inglese.
Tra essi il coetaneo ricco e viziato Tom. Questi presenta all’ambizioso
e bel Chis la sorella Emily, delusa da un amore precedente, e
l’affascinante Tola, sua fidanzata. Da quel momento la vita di Chris
sarà divisa tra queste due donne. La svenevole Emily è travolta
dall’amore per il tennista e, con l’intervento decisivo del padre,
l’uomo inizia una brillante carriera di manager. La vera carnale
passione di Chris è per Tola, aspirante attrice dall’incerto equilibrio.
Emily, vogliosa di un rapporto stabile, quasi costringe l’uomo a
sposarla. Nel frattempo Tola, chiuso il rapporto con Tom, diviene
l’amante di Chris e mal sopporta di vivere nell’ombra in un piccolo
modesto appartamento. L’uomo vive con piacere i rapporti di lavoro e
mondani all’interno dell’alta società ma è ben consapevole che tutto
finirebbe se la sua relazione adulterina venisse alla luce. La
rivelazione di Tola, ormai ai limiti dell’esasperazione, di aspettare un
figlio mette in crisi profonda Chris. Senza farsi eccessivi scrupoli
l’uomo architetta un piano criminale. Nel suo intento implacabile di
venir fuori da quella situazione il protagonista assassina Tola ed
un’innocua vecchietta coinquilina della ragazza. Non sveliamo il finale
che non manca di una qualche originalità ma la tesi dell’autore è che,
come il match point nel gioco del tennis, le azioni nefande come quelle
di Chris vengono punite o no a seconda dell’accadimento di eventi più o
meno fortunosi.
Il film ricalca in buona parte i temi di un altro ottimo film di Allen
“Crimini e misfatti“ ma in “Match point“, se identica è la conclusione
amara, non si nota lo stesso rigore e la medesima intensità. La
sceneggiatura è tecnicamente ben fatta ma l’intento è di frequente
quello di solleticare lo spettatore ricorrendo a scontate suggestioni,
come la forte carica erotica di Tola o la descrizione della figura del
protagonista bello e naturalmente luciferino…. La regia è scorrevole,
le immagini a volte accattivanti, il montaggio veloce. Si sente a pelle
l’assenza di Woody come attore in grado di sfoderare con disinvoltura le
battute più micidiali. Gli attori sono diretti in modo efficace. Spicca
la recitazione ambigua al punto giusto di Jonathan Rhis Meyers nel ruolo
di Chris. Scarlett Johansson è credibile nella parte di Tola.
Ultime notizie. La stampa riporta che questo film sta sbancando i
botteghini dei cinema delle città principali del nostro paese. Da questo
punto di vista ”Match point“ ha raggiunto il suo obiettivo.
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