Il trionfo della medicina non va inteso solo per gl’infiniti
preparati farmaceutici il cui uso, in tutto il mondo, si è ben
presto trasformato in abuso; si crede che dando una scorsa al
bugiardino inserito nella scatola, si diventi esperti cosicché la
rincorsa al fai da te, spesso, ha risvolti micidiali. Nell'assumere
un farmaco sarebbe utile tenere sempre a mente alcune norme che sono
basilari per non commettere errori spesso irreversibili perché ogni
organismo è diverso dall'altro e non basta il consiglio dato, in
buona fede, da un parente o un amico per provare una ricetta nuova.
Deve essere sempre il proprio medico a prescriverla. dopo averne
verificata l'eventuale necessità.
In questi ultimi anni abbiamo visto come, ovunque , le allergie si
siano moltiplicate e ne soffrano persone di ogni
età e condizione sociale.
Spesso non abbisognerebbero neppure di cure specifiche perché sono
idiosincrasie facilmente riscontrabili e basterebbe astenersi
dall'assumere alimenti e sostanze che le provocano.
Quando la ricerca si fa più difficile, il soggetto, comincia a
risentirne gli effetti anche psicologicamente perché provando e
riprovando specialità sconsideratamente, ne rimane intossicato, per
questo il ritorno all'uso delle vecchie ricette della nonna, diventa
efficace e meno rischioso.
Si torna volentieri alla fitoterapia poiché, evitando quelle
velenose, tutte le piante hanno virtù salutari e sono proprio i loro
principi attivi alla base di ogni preparato farmaceutico.
I piccoli suggerimenti cha andremo ad inserire in questa nostra
rubrica, non hanno la pretesa di sostituire le prescrizioni mediche,
ma soltanto far conoscere queste proprietà che i trattati dei
semplicisti hanno divulgate fin dai tempi più remoti con risultati
quasi sempre ottimi purché si rispettino le modalità di dosaggi,
preparazioni e somministrazioni.
Ad esempio le tisane non abbisognano di cotture prolungate e si
preparano come semplici tè, mentre i decotti debbono bollire nella
giusta acqua e per tempi determinati, specialmente se sono fatti con
erbe assortite.
Vi sono poi pasticche composte di semi triturati uniti a miele;
sciroppi, estratti e linimenti per i quali le
preparazioni sono particolari e vanno lasciate fare agli esperti.
MITOLOGIA
E LEGGENDE
in ERBORISTERIA |
Molte sono
le piante legate a leggende mitologiche poetiche e affascinanti e,
nel descrivere le loro proprietà curative, è piacevole farne cenno,
seppure molte specie sono sparite. Quelle più tenaci e resistenti,
restano vive e vegete e, tramandate di generazione in generazione,
restano nel ricordo e nell'uso popolare. Già Discoride e Plinio e,
in seguito Andrea Mathioli, ne hanno descritto origini e proprietà
e l'uso delle piante officinali ancora sussiste a contrastare le
specialità farmaceutiche più innovative che, molto spesso, provocano
allergie invece di recare i benefici sperati. Ne passeremo in
rassegna alcune fra quelle che tutti conoscono e che sono più facili
da riconoscere e da usare per blandi e benefici medicamenti.
COME NACQUE
L’INTUIZIONE
DEI FIORI DI BACH |
Edward Bach, nato nel Galles il 24 settembre 1886, intraprese lo
studio della medicina con molta passione e si laureò a pieni voti
nel 1912 all'Università di Birmingham e fu a Londra che aprì il suo
studio dove ebbe clientela vastissima.
Continuamente a contatto con la sofferenza, si accorse che la
medicina "ufficiale" allopatica non riusciva ad andare oltre
l'aspetto sintomatico del problema perché rivolgeva solo attenzione
alla malattia e mai verso il malato. Capì, inoltre, che ciascun
individuo ha reazioni diverse di fronte alla stessa malattia e
relativa cura. Per questo si avvicinò alla medicina omeopatica, ma
anche in questo settore non rimase ad osservare e, da scienziato,
notte e giorno si applicò nella ricerca, senza pensare ad altro che
trovare un metodo basato sull'individuo, semplice e naturale,
utilizzabile da chiunque.
Nel 1929 si trasferì nella sua terra di origine, dove fece una
ricerca capillare sulla flora spontanea di quelle campagne e
affinando la sua innata sensibilità sulla natura dei fiori ne
estrasse i principi attivi e, provando e riprovando, vide che alcune
piante davano delle reazioni positive allo stato d'animo umano.
Intuì che alcuni fiori trasmettevano attraverso la rugiada, o
l'immersione nell'acqua delle virtù terapeutiche uniche.
Ne scoprì 12 che costituirono i primi "guaritori", così come furono
chiamati dallo stesso Bach. Infine i fiori
benefici divennero i 38 attualmente conosciuti. Iniziò
immediatamente a proporre questo suo metodo ai suoi pazienti e
sempre più felice della sua scoperta decise che questo metodo doveva
essere conosciuto da tutti, e si prodigò enormemente nella sua
diffusione.
Per questo fu accusato molte volte dalla classe medica di
allontanare le persone dalle prescrizioni farmaceutiche usuali.
Per tutta risposta Bach scrisse che considerava un onore insegnare a
chiunque come guarire se stesso, e poco prima della sua morte,
avvenuta nel 1936, chiese di essere cancellato dall'Ordine dei
Medici e di voler essere considerato solo un erborista.
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