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Ripa è rione
fluviale perché col fiume ha sempre avuto un legame fortissimo, lo
attesta anche lo stemma che rappresenta una ruota di timone da barcone.
Il primo insediamento avvenne nella Roma del Foro Jugario e,
memorie archeologiche che vi sussistono, dimostrano che dallo scalo
Tiberino partirono e giunsero per compiere le loro eroiche imprese miti
e santi e, per più prosaici rapporti, i commercianti di tutte le epoche.
Si deve ai Re etruschi la prima sistemazione della zona perché
organizzarono il primo porto sul Tevere e vi costruirono accanto i
templi della Fortuna, della Mater Matula e del dio
fluviale Portunus, per il quale si organizzavano grandi
festeggiamenti periodici.
Dai Porti Teverini al Velabro, dall’Aventino al
Circo Massimo, è un susseguirsi di partenze e arrivi ( di
extracomunitari si direbbe oggi ) che per i più svariati motivi erano
attirati da Roma e proprio il Fiume permetteva scambi di genti e di
commerci.
Nell’area arcaica di Sant’Omobono si sono ritrovate iscrizioni tracciate
col primo alfabeto di tipo euboico ed anche i resti di ceramica corinzio
ionica e oggetti fenici e egiziani perché nella zona si svolgevano i
commerci fenicio/punici.
Leggende e tradizioni sono nate in questo territorio comprendente il
monte Aventino e questa parte di Tevere.
La stessa Isola Tiberina è legata alla leggenda che
racconta come sia sorta dai covoni di grano e fieno posseduti dal
despota Tarquinio il Superbo, spodestato dal popolo stanco dei suoi
soprusi e che per sfregio, gettò i raccolti delle sue terre in quel
punto del Tevere che facendo massa hanno dato vita a un canneto stabile
e poderoso e che fu scelto per eclissarsi dal serpente di Epidauro
mentre veniva trasportato a Roma per via fluviale.
Altra
storia quella del brigante Caco che viveva in una caverna del
sovrastante monte Aventino depredando degli armenti i pastori romani.
Fanno parte di eventi grandiosi l’approdo di Enea sulla riva teverina,
la traversata a nuoto di Orazio Coclite, quella a dorso di cavallo di
Clelia per sfuggire a Porsenna; di battaglie e eroismi ne è piena la
storia in un susseguirsi di avvenimenti che sono alle origini di Roma.
Templi, archi, colonne sono legati a storie di eroi deificati dal
consenso popolare; l’infinito numero di chiese e conventi sopravvenute
col cristianesimo e, spesso ricostruite sugli antichi templi ivi
esistenti, raccontano riti pagani e processioni cattoliche.
Nell’antico spazio Ortaccio degli ebrei, così detto perché
cimitero ebraico di valle Murcia sull’Aventino, oggi sorge il magnifico
Roseto di Roma, voluto dalla contessa Mary Senni, a poca distanza dalle
chiese dei SS.Alessio e Bonifacio, di S. Sabina, di S. Prisca ( del III
sec), di S. Anselmo officiata dai benedettini.
Sulla piazza Cavalieri di Malta si erge il complesso di proprietà
dell’Ordine che oltre la chiesa di S. Maria detta Aventina,
comprende il Palazzo del Priorato con le insegne e la Croce di Malta che
svetta dall’alto.
La ristrutturazione della chiesa fu affidata nel 1765 al Piranesi che edificò anche il palazzo e escogitando una veduta insolita e suggestiva della Basilica di S. Pietro che appare guardando dal buco della serratura del magnifico portale d’ingresso.
Scendendo per il Clivus Publicius si raggiunge la chiesa di Santa Maria in Cosmedin eretta nel luogo ove esisteva l’Ara Maxima di Ercole e nel cui portale sta incassato il Mascherone di pietra conosciuto come la Bocca della verità che da nome alla piazza
Un Santuario
nell'antica Grecia
ch'aricopriva
l'Isola ar compreto.
er primo ospedale
che poi ce fu creato.
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antistante e dove sono ancora il tempio a Ercole
Vincitore ritenuto erroneamente dedicato a Vesta e i resti della
chiesa di S. Maria Egiziaca ricavata dal tempio di Portunus.
Un’arcata del Ponte Rotto resta a ricordare le feste che si
celebravano sul fiume in onore del Dio e il ponte Palatino sorse in
seguito a sostituirlo e su quest’ultimo si sono disputate fitte
sassaiole fra i trasteverini e i marmorari del Testaccio.
Questa la limitazione di Ripa: piazza della Consolazione, via dei
Fienili, via S. Teodoro, via dei Cerchi, piazza porta Capena, viale
Aventino, piazza Albania, largo Manlio Gelsomini, via Mormorata, piazza
dell’Emporio, ponte Sublicio, isola Tiberina, ponte Fabricio, piazza
monte Savello, Vico Iugario.
APPROFONDIMENTI |
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