Questo
Rione all’origine comprendeva tre cime come si vede sullo Stemma :
Fagutal ad ovest, Cispius a nord e Oppius a sud; questa area nella metà
del secolo VI a.C con l’aggiunta della zona Palatina, della Collina e
della Suburana, divenne una delle quattro Regioni della Roma Serviana
fino all’età augustea in cui divenne la regio Esquilae con l’esclusione
di una parte del Fagutal e del Cispius. La zona fu limitata a nord dalla
via Collatina, ad ovest dalla via Tuscolana, a est dalle mura Serviane,
e a sud da quelle Aureliane allorché vennero costruite nel 273 d.C.
Divenne un’ area molto abitata e comprendeva case modeste e, pure
lussuose nei punti più alti del Colle Oppius dove vivevano persone
illustri : Pompeo, Antonio Pollione, Mecenate e Livia il cui Portico fu
memorabile.
Fuori della cinta muraria vi era il (Campus Esquilinus) l’ampia
necropoli della classe aristocratica testimoniata dalle tombe di nobili
famiglie con corredi funerari di grandi valori artistici che rimase in
auge fino al II secolo a C.
Il
Clivius Suburanus percorreva la Regio dalla Porta Esquilina alla Porta
Maggiore col nome di via Labicana; un’altro importante asse viario era
costituito dall’antica via Merulana che scendeva verso l’Ospedale San
Giovanni con un percorso diverso da quello odierno.
Molti
erano i monumenti di carattere pubblico e religioso molti dei quali si
trovano ora nei musei, senza dimenticare la grande fontana di piazza
Vittorio appartenente ad un vasto complesso di età imperiale.
Di epoca costantiniana la costruzione della dimora del Vescovo di Roma,
il Laterano, su di un territorio donato dallo stesso Costantino che
segnò una radicale modifica della zona Esquilina con l’apporto di
testimonianze di Papi, amanti dell’arte che trasformarono templi e
manifatture pagane in venerate memorie cristiane.
Nel corso del IV secolo vi sorsero importanti chiese : dei SS. San Vito
e Modesto, S. Eusebio, Santa Bibiana ed altre oramai scomparse.
La
posizione esposta dell’Esquilino che lo aveva reso più volte e
vulnerabile al saccheggio da parte delle popolazioni barbariche
consigliò i residenti a scendere più a valle verso il Campo Marzio e
solo i Papi restarono in Laterano fino all’esilio di
Avignone
e fu allora il più grande momento di decadenza dell’Esquilino e, al
rientro a Roma, la Curia si trasferì nel Vaticano. Il rione comprende il
più vasto tratto delle Mura Aureliane , costruite dall’imperatore
Aureliano a protezione della città , spesso invasa e messa a fuoco da
invasioni saccheggiatrici che include anche parti dei seguenti rioni:
Trastevere, Testaccio, Gianicolo, nonché diversi edifici quali il Castro
Pretorio, l’Anfiteatro Castrense, la Piramide Cestia e un lato del
Cimitero Acattolico Caio Cestio.
Degna di nota la Colonna scanalata che si trova al centro di Piazza
Santa Maria Maggiore che proveniva dalla Basilica di Massenzio, ritenuta
nel medioevo, il Tempio della Pace.
La
Colonna, alta m. 14, 30 , fu fatta trasferire ed erigere sulla piazza
tra il 1613 e
il
1614 per volere di Paolo V Borghese dandone incarico a Carlo Maderno che
eseguì il lavoro in collaborazione con l’architetto De Vecchi ; i due
artisti posero alla estremità inferiore gli stemmi araldici dei
Borghese: l’aquila e il drago alato e, alla base. festoni marmorei
mentre la statua bronzea della Madonna col Bambino situata sulla sommità
è opera di Guglielmo Barthelot e del maestro fonditore Ferreri. Per
ordine dello stesso Paolo V, il bronzo occorrente fu ricavato da alcuni
cannoni che erano a Castel Sant’Angelo e dalla recinzione in bronzo che
circondava la Pigna dinanzi alla Basilica a di San Pietro. Altri draghi
e aquile in travertino ornano anche la fontana con gli otto zampilli
dell’acqua Vergine posta dinanzi alla Basilica di Santa Maria Maggiore.
LA BASILICA LATERANENZE
Ner Patriarco abbitorno li Papi
da Costantino fino a Avignone.
E su la piazza de tanto rione
ce fecero sorge un Basilicone.
O pé di' mejo la Cattedrale
che diede artro tono a la Capitale
è' copia in brutto de palazzo Farnese
che vengheno a vede da ogni paese.
Er Bervedere riscòte conzenzi
perch'é tutto bello da tutti li senzi
assieme alla Loggia fa gòde lo sguardo
e tutti dicheno: E' straordinario!
Tutto l'inzieme c' Obbelisco e Funtana
gode territorialità pia vaticana
e quanno che s'entra ner Battistero
se sente un sòno che sa de mistero
così rimbombante e innaturale
che par'er tono de un temporale.
Sippuro er tempo ha cammiato quarcosa
sempre 'sta musica rimane curiosa.
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L’Esquilino conserva molte vie alberate e nel medioevo vi si davano
convegno notturno maghi, streghe e fattucchiere per celebrarvi tenebrosi
riti ed è rimasto celebre il giardino di Piazza Vittorio detto
mercuriale appartenente alla Villa del marchese Massimiliano Palombara
dei Rosacroce che praticava la l’ermetismo e si dedicava allo studio di
formule pagane, nella ricerca di Dio nel chiuso del suo laboratorio a
cui si accedeva dalla Porta Magica sulla quale vi è inciso il Sigillo di
Salomone e la formula alchemica per fabbricare l’oro. Molte altre sono
le curiosità che in questo territorio sono rimaste e abbondanti sono i
ruderi che ancora troneggiano in alcuni punti. Spiccano ancora le
sontuose costruzioni di Villa Altieri sulla via Manzoni , della Villa
degli Astalli imparentati con i Pamphili nei pressi di Santa Croce in
Gerusalemme e il Tempio di Minerva Medica presso la Stazione Termini.
La delimitazione di questo Rione va dalla piazza di Porta San Giovanni,
viale Castrense, mura urbane fino a Porta San Lorenzo, v ia di Porta San
Lorenzo, via Marsala, piazza del Cinquecento, viale Giovanni Giolitti,
via Agostimo Depretis, piazza Santa Maria Maggiore, via Merulana, piazza
San Giovanni in Laterano.
APPROFONDIMENTO
Questo
approfondimento riguarda l’ambiente e vuole essere un plauso
all’Amministrazione Capitolina che dopo anni di dibattiti e
polemiche fra quanti avevano il compito di risanare il
degrado che aveva continuato ad espandersi troppo in molti
punti dell’Esquilino, finalmente, dopo un anno di lavori e
con una spesa di 200.000 euro, è riuscita a concludere
qualche cosa di concreto. Ci vorranno ancora altre
sistemazioni, ma già il Rione ha cominciato a risorgere con
i rinnovamenti eseguiti sulle importanti strutture che
stavano andando in rovina come la nota Sala Alhambra
Jovinelli, l’Acquario e lo stupendo Ninfeo che risale al 30
a.C. Quest’ultimo potrà anche tornare a svolgere la sua
antica funzione presentando vari e attraenti spettacoli di
poesia. Una nota speciale va al Largo Leopardi che ha
riacquistato una sua nuova visibilità che lo renderà un
luogo ben accetto a tutti con le novità che vi sono state
immesse su disegno dell’Istituto statale d’arte e liceo
Artistico Roma 2 e con mosaici ispirati agli affreschi del
vicino Auditorio che gli stessi docenti e studenti hanno
messo in opera insieme e con i, forse troppo
lucidi, marciapiedi di basalto, le nuove panchine, il
percorso per i non vedenti più lungo d’Europa e la insolita
alberatura di melangoli.
Tutto ha concorso a riportare a nuova vita la amata
Passeggiata Merulana. Questo risorgere, farà ritornare
quegli eventi culturali importanti che si dipartivano da
questo punto centrale della Capitale sempre legato a fatti
storici indimenticabili e proprio da questo
popoloso Esquilino saranno rilanciati per appagare interessi
ed esigenze culturali non solo dei romani, ma anche delle
folle di turisti che in ogni stagione affollano tutte le sue
strade e ritroverà il prestigio che godeva nel passato. |
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