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Rione Esquilino - XV


Questo Rione all’origine comprendeva tre cime come si vede sullo Stemma : Fagutal ad ovest, Cispius a nord e Oppius a sud; questa area nella metà del secolo VI a.C con l’aggiunta della zona Palatina, della Collina e della Suburana, divenne una delle quattro Regioni della Roma Serviana fino all’età augustea in cui divenne la regio Esquilae con l’esclusione di una parte del Fagutal e del Cispius. La zona fu limitata a nord dalla via Collatina, ad ovest dalla via Tuscolana, a est dalle mura Serviane, e a sud da quelle Aureliane allorché vennero costruite nel 273 d.C. Divenne un’ area molto abitata e comprendeva case modeste e, pure lussuose nei punti più alti del Colle Oppius dove vivevano persone illustri : Pompeo, Antonio Pollione, Mecenate e Livia il cui Portico fu memorabile.
Fuori della cinta muraria vi era il (Campus Esquilinus) l’ampia necropoli della classe aristocratica testimoniata dalle tombe di nobili famiglie con corredi funerari di grandi valori artistici che rimase in auge fino al II secolo a C.
Il Clivius Suburanus percorreva la Regio dalla Porta Esquilina alla Porta Maggiore col nome di via Labicana; un’altro importante asse viario era costituito dall’antica via Merulana che scendeva verso l’Ospedale San Giovanni con un percorso diverso da quello odierno.
Molti erano i monumenti di carattere pubblico e religioso molti dei quali si trovano ora nei musei, senza dimenticare la grande fontana di piazza Vittorio appartenente ad un vasto complesso di età imperiale.
Di epoca costantiniana la costruzione della dimora del Vescovo di Roma, il Laterano, su di un territorio donato dallo stesso Costantino che segnò una radicale modifica della zona Esquilina con l’apporto di testimonianze di Papi, amanti dell’arte che trasformarono templi e manifatture pagane in venerate memorie cristiane.
Nel corso del IV secolo vi sorsero importanti chiese : dei SS. San Vito e Modesto, S. Eusebio, Santa Bibiana ed altre oramai scomparse.
La posizione esposta dell’Esquilino che lo aveva reso più volte e vulnerabile al saccheggio da parte delle popolazioni barbariche consigliò i residenti a scendere più a valle verso il Campo Marzio e solo i Papi restarono in Laterano fino all’esilio di Avignone e fu allora il più grande momento di decadenza dell’Esquilino e, al rientro a Roma, la Curia si trasferì nel Vaticano. Il rione comprende il più vasto tratto delle Mura Aureliane , costruite dall’imperatore Aureliano a protezione della città , spesso invasa e messa a fuoco da invasioni saccheggiatrici che include anche parti dei seguenti rioni: Trastevere, Testaccio, Gianicolo, nonché diversi edifici quali il Castro Pretorio, l’Anfiteatro Castrense, la Piramide Cestia e un lato del Cimitero Acattolico Caio Cestio.
Degna di nota la Colonna scanalata che si trova al centro di Piazza Santa Maria Maggiore che proveniva dalla Basilica di Massenzio, ritenuta nel medioevo, il Tempio della Pace.
La Colonna, alta m. 14, 30 , fu fatta trasferire ed erigere sulla piazza tra il 1613 e il 1614 per volere di Paolo V Borghese dandone incarico a Carlo Maderno che eseguì il lavoro in collaborazione con l’architetto De Vecchi ; i due artisti posero alla estremità inferiore gli stemmi araldici dei Borghese: l’aquila e il drago alato e, alla base. festoni marmorei mentre la statua bronzea della Madonna col Bambino situata sulla sommità è opera di Guglielmo Barthelot e del maestro fonditore Ferreri. Per ordine dello stesso Paolo V, il bronzo occorrente fu ricavato da alcuni cannoni che erano a Castel Sant’Angelo e dalla recinzione in bronzo che circondava la Pigna dinanzi alla Basilica a di San Pietro. Altri draghi e aquile in travertino ornano anche la fontana con gli otto zampilli dell’acqua Vergine posta dinanzi alla Basilica di Santa Maria Maggiore.


LA BASILICA LATERANENZE


Ner Patriarco abbitorno li Papi
da Costantino fino a Avignone.
E su la piazza de tanto rione
ce fecero sorge un Basilicone.

O pé di' mejo la Cattedrale
che diede artro tono a la Capitale
è' copia in brutto de palazzo Farnese
che vengheno a vede da ogni paese.

Er Bervedere riscòte conzenzi
perch'é tutto bello da tutti li senzi
assieme alla Loggia fa gòde lo sguardo
e tutti dicheno: E' straordinario!

Tutto l'inzieme c' Obbelisco e Funtana
gode territorialità pia vaticana
e quanno che s'entra ner Battistero
se sente un sòno che sa de mistero

così rimbombante e innaturale
che par'er tono de un temporale.
Sippuro er tempo ha cammiato quarcosa
sempre 'sta musica rimane curiosa.

 

L’Esquilino conserva molte vie alberate e nel medioevo vi si davano convegno notturno maghi, streghe e fattucchiere per celebrarvi tenebrosi riti ed è rimasto celebre il giardino di Piazza Vittorio detto mercuriale appartenente alla Villa del marchese Massimiliano Palombara dei Rosacroce che praticava la l’ermetismo e si dedicava allo studio di formule pagane, nella ricerca di Dio nel chiuso del suo laboratorio a cui si accedeva dalla Porta Magica sulla quale vi è inciso il Sigillo di Salomone e la formula alchemica per fabbricare l’oro. Molte altre sono le curiosità che in questo territorio sono rimaste e abbondanti sono i ruderi che ancora troneggiano in alcuni punti. Spiccano ancora le sontuose costruzioni di Villa Altieri sulla via Manzoni , della Villa degli Astalli imparentati con i Pamphili nei pressi di Santa Croce in Gerusalemme e il Tempio di Minerva Medica presso la Stazione Termini.
La delimitazione di questo Rione va dalla piazza di Porta San Giovanni, viale Castrense, mura urbane fino a Porta San Lorenzo, v ia di Porta San Lorenzo, via Marsala, piazza del Cinquecento, viale Giovanni Giolitti, via Agostimo Depretis, piazza Santa Maria Maggiore, via Merulana, piazza San Giovanni in Laterano.

APPROFONDIMENTO  

 Questo approfondimento riguarda l’ambiente e vuole essere un plauso all’Amministrazione Capitolina  che dopo anni di dibattiti e polemiche fra quanti avevano il compito di risanare il degrado che aveva continuato ad espandersi troppo in molti punti dell’Esquilino, finalmente, dopo un anno di lavori e con una spesa di 200.000 euro, è riuscita a concludere qualche cosa di concreto. Ci vorranno ancora altre sistemazioni, ma già il Rione ha cominciato a risorgere con i rinnovamenti eseguiti sulle importanti strutture che stavano andando in rovina come la nota Sala Alhambra Jovinelli, l’Acquario e lo stupendo Ninfeo che risale al 30 a.C. Quest’ultimo potrà anche tornare a svolgere la sua antica funzione presentando vari e attraenti spettacoli di poesia. Una nota speciale va al Largo Leopardi che ha riacquistato una  sua nuova visibilità  che lo renderà un luogo ben accetto a tutti con le novità che vi sono state immesse su disegno dell’Istituto statale d’arte e liceo Artistico Roma 2 e con mosaici ispirati agli affreschi del vicino Auditorio che gli stessi docenti e studenti hanno messo in opera insieme e con i, forse troppo lucidi, marciapiedi di basalto, le nuove panchine, il  percorso per i non vedenti più lungo d’Europa e la insolita alberatura di melangoli.
Tutto ha concorso a riportare a nuova vita la amata  Passeggiata  Merulana. Questo risorgere, farà ritornare quegli eventi culturali importanti che si dipartivano da questo punto centrale della Capitale sempre legato a fatti storici indimenticabili e proprio da questo popoloso Esquilino saranno rilanciati per appagare interessi ed esigenze culturali non solo dei romani, ma anche delle folle di turisti che in ogni stagione affollano tutte le sue strade  e ritroverà  il prestigio che godeva nel passato.