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Rione Trevi - II

Nel segno dell'acqua

 

 

 

Il nome di questo Rione si collega erroneamente alla famosa Fontana di Trevi, costruita da Nicola Salvi tra il 1735 ed il 1751. Invece Trevi pare avere una diversa derivazione che viene dal latino trivium che stava ad indicare la confluenza delle tre vie nella piazzetta dei Crociferi.
Non è da trascurare, però, un’altra etimologia molto accreditata da alcuni storici che preferiscono farla derivare dalle tre bocche (cavole di Trejo) del condotto dell’acqua Vergine che Vipsanio Agrippa fece costruire nel 19 a. C. per convogliarla alle sue Terme dietro il Pantheon.
La leggenda narra che una giovanetta ne indicasse la sorgente (ottavo miglio della via Collatina) alle truppe stanche e assetate che rientravano in Roma dopo una battaglia e, per questo, l’acqua fu chiamata Vergine.
In epoca romana questo territorio rientrava nella terza regione e fra edifici grandiosi e monumentali , con alla base il Tempio di Quirino o Capitolium vetus) in cui veniva venerata la triade Giove Giunone Minerva. Sulla parte meridionale del colle Quirinale detta Alta semita sorgevano due grandi complessi termali, uno dedicato a Costantino e l’altro a Diocleziano.
La via Lata, nella zona bassa favorì l’insediamento di una vasta popolazione che dopo i saccheggi dei Goti e dei Vandali, la disertò per addensarsi nella valle del Tevere.

ER QUIRINALE E LI DIOSCURI

Er colle più arto a Roma è er Quirinale
che fu prescelto puro dai Sabbini
è sempre un sito fra li più importanti
e frequentato ancora dai potenti.
Jé fanno guardia Castore e Polluce
statue enormi da tutti conosciute
e la funtana come a guarnizione
ma che a li cavalli servì da beverone.
Funtana e statue stavano ner Foro
a li tempi che pé Roma ereno d'oro
e pé fortuna se so' conzervati
p'èsse da tutti ancora più ammirati.
Er palazzo fatto da eccerze mano
de Bernini Fuga Ponzio e Mascherino
de tanti Papi fu la giusta sede
e Presidenti illustri adesso vede.
Cammieno usanze principii e governanti
ma l’Arte sovrasta sempre i sentimenti.
 

Il Trejo aveva un altro tempio S.Nicola in Arcione, nei pressi dell’attuale Traforo, che raggiungeva la chiesa di S.Anastasio e si proseguiva fino al Quirinale che a causa dei colossali Dioscuri era detto (Montecavallo) e faceva da confine col rione Monti.
Il Montecavallo era abitato dall’aristocrazia e dalla Dataria, a porta Pia e a S. Susanna, era un susseguirsi di terreni, ville e vigneti di cardinali e nobili mentre nella Platea Apostolorum ossia piazza Santi Apostoli ebbe uno sviluppo edilizio più lento e popolare.
Con l’apertura della via Felice voluta da Sisto V e realizzata da Domenico Fontana nel 1585, si rivitalizzò l’intera area e, col nuovo passaggio aperto da Michelangelo nella cerchia delle mura ( futura Porta Pia ) promuoverà la costruzione del nuovo palazzo papale da parte del pontefice Gregorio XIII Boncompagni.
La realizzazione dell’acquedotto dell’acqua Felice avvenuta tra il 1585 e il 1589, che utilizzò una parte delle condutture dell’antico Alessandrino, permise di rifornirne la parte alta di Roma che ne era del tutto sprovvista.
Il Quirinale si trasformò in una sorta di “cittadella del potere” che si accentuò con il sorgere delle Scuderie Pontificie, del Palazzo della Consulta, il completamento della Manica lunga e la sistemazione della piazza del Quirinale con l’aggiunta dell’obelisco al centro.
Dopo il 1870 furono costruiti i Palazzi dei Ministeri e via XX Settembre divenne il nuovo asse di collegamento tra il centro storico e i nuovi quartieri che cominciavano a nascere dentro e fuori le Mura Aureliane.
Il Piano Regolatore del 1873 sconvolse di nuovo il territorio compreso tra Villa Medici e via XX Settembre facendo scomparire del tutto l’aspetto campestre che ancora restava.
Ogni angolo di Trevi è suggestivo e fa rimanere estatici: via Quattro Fontane, che appare come uno scenario teatrale, il palazzo della Pontificia Università Gregoriana costruita nel 1927 da Giulio Barluzzi , la facciata neoclassica della chiesa dei SS. Apostoli del Valadier completata nel 1827.
Nei decenni successivi videro la luce via del Tritone, via Barberini, via Bissolati, il Traforo Umberto I sotto i Giardini del Quirinale; ci fu la demolizione delle casette secentesche su piazza Barberini , del convento S. Nicola da Tolentino, del palazzetto Sciarra e l’Arco dei Carbognani e, dalla parte della Maddalena, altrettante modifiche hanno apportato cambiamenti e miglioramenti stradali cancellando per sempre l’atmosfera romantica di Trevi.

 

Approfondimenti
La stupenda Fontana di Trevi che si trova in una piccola piazza attira giornalmente frotte di turisti che oltre ammirarla e fotografarla adempiono al rito di gettarvi una moneta poiché questo gesto sembra propiziare il loro ritorno a Roma.
Inoltre i principeschi Palazzi che vi sorgono e che si sono avvalsi dell’opera dei più grandi artisti , sono le sedi più adatte per Musei permanenti o eventi culturali speciali . Presentemente sono sedi di Mostre che nessuno dovrebbe perdere e, pertanto, ne citiamo alcune per coloro che ne sono appassionati:
- Nel Palazzo Barberini sono esposte in sei saloni tutte le opere di Gian Lorenzo Bernini che si possono visitare fino al 28-01-2008 dal martedì al sabato, dalle ore 10 alle 19, chiuso il lunedì.
- Alla Galleria Borghese vi è: "La Mostra della sublime arte di Antonio Canova e la Venere vincitrice" con 50 capolavori.
- A Palazzo Ruspoli è in mostra la Collezione Peréz Simòn che ha sede permanente a Città del Messico ed illustra la vita dei Borgia. E’ una delle raccolte più importanti dell’America latina. Si può visitare tutti i giorni dalle 9,30 alle 20 e il giovedì, venerdì e sabato , fino alle 22,30 e chiuderà il 27 gennaio del 2008.

Fortunatamente la Dataria e la Pilotta, le strade che portano al Lavatore e i vicoli attorno a piazza Scanderberg restano a ricordare la Roma decadente dell’ottocento.
Altrettante testimonianze sono nei palazzi, fontane e chiese dove i più insigni artisti di ogni epoca vi hanno profusi i parti dei loro mirabili ingegni che si mescolano con alcune ardite modernità che, proprio la dinamicità dei tempi attuali, esige.
E Roma è fiera di conservare nei Musei, nelle Pinacoteche e nelle Accademie quelle sue preziosità, che prima o poi tutti visiteranno restandone affascinati.
Seppure è già sufficiente passeggiare nelle strade ammirando fontane e statue o sostare nelle aree archeologiche per rivisitarne la storia e, ancora, godere dall’alto dei Colli la bellezza di un tramonto per rivivere il suo passato di gloria e di arte.
La delimitazione di Trevi: Via Ventiquattro Maggio, Via Quirinale, via Venti Settembre, piazza S.Bernardo, via Santa Susanna, via S. Nicola da Tolentino, via S. Basilio, piazza Barberini, via del Tritone, via del Corso.