Il 20 agosto 1921 la
giunta comunale costituì il rione Prati in un territorio che faceva
parte di Borgo e che era considerato campestre perché disseminato di
prati "Neroniani o Horti Domitiani" che dal Tevere andavano alle pendici
di Monte Mario e, l’insieme era chiamato "Prati di Castello" che
sottintendeva la Mole Adriana (Castel Santangelo).
Era il luogo dove il popolo si ricreava organizzandovi scampagnate,
giuochi e finte battaglie e nel divenire, il Rione ha conservato il
toponimo inserendo nel Gonfalone un castello in argento in campo
azzurro.
Memorabili sono rimaste nella storia romana le battaglie che si
svolgevano nel periodo di carnevale, talmente reali che vi erano finali
tragici che eccitavano gli spettatori quanto le gare fra cristiani e
belve che avvenivano al Colosseo.
Nei prati vi era anche la Naumachia Vaticana, Gaianum che pare essere
stata voluta dall’Imperatore Domiziano in aggiunta a quella che già
esisteva impiantata da Augusto e altri circhi sportivi e ricreativi non
mancavano nei dintorni.
Quando, dopo il 1870,
i lavori di urbanizzazione resero necessari scavi e rilevamenti, i resti
di tali impianti vennero ritrovati in via Cola di Rienzo, via Ovidio,
via Terenzio e via Fabio Massimo.
Tutta la grande estensione era adiacente alla via Trionfale che
presentava sepolcreti illustri e fra i ritrovamenti interessanti che
avvennero durante la costruzione del monumentale Palazzo di Giustizia di
piazza Cavour nel 1889, vi furono due sarcofaghi affiancati, della metà
del II secolo d.C., appartenenti forse a due coniugi: Crepereio Euhodo e
Crepereia Tryphaena; di quest’ultima, sposa bambina, furono ritrovati il
ricco corredo e la famosa bambola movibile.
L’ampiezza della zona si prestava alle esercitazioni militari come era
stata campo di battaglia ogni volta che i barbari erano calati su Roma :
fra offesa e difesa proprio in questo ambito si sono svolte le più
cruente battaglie e il piano Regolatore del 1882 incluse la costruzione
di caserme e una piazza d’armi nonché il succitato palazzo di Giustizia
su progetto di Guglielmo Calderoni.
Come piazza del Risorgimento, molte delle strade portano nomi di eroi,
patrioti e di battaglie famose e lo spirito patriottico è sempre vivo
negli animi dei prataioli come venivano appellati gli abitanti del
luogo.
C’ERA ‘NA VORTA PASQUETTA
Me ricordo che ‘na vòrta
pé Pasquetta fòri Porta
tutta Roma se trovava
e ‘gni pena se ‘n’annava.
Se moveva de bon’ora
l’operaia e la signora
‘gni famija ridunata
pronta pé la scampagnata.
sopra legni e botticelle:
borze ceste e bagattelle.
Se rideva se cantava
se bevevo e se magnava.
Se gustaveno li bocconi
senza tante restrizioni.
Diete pillole citrati?
Riserbati a li malati!
E ‘sta festa assai sincera
salutava primavera.
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La vicinanza della
Santa sede e della Basilica di San Pietro ne fa anche un agglomerato
religioso e osservante del Cattolicesimo e istituti di monache e di
sacerdoti vi si sono instaurati da epoca remota. Si può ben dire che ad
ogni svolta vi è una chiesa, impossibile citarle tutte e ricorderemo
solamente San Giuseppe, San Gioachino, la Madonna del Rosario e quella
Valdese costruita nel 1914 in piazza Cavour.
Anche il Tevere ha avuto legami diretti con i Prati quando per
raggiungerli era necessario il traghetto di Ripetta e sulle sponde i
fiumaroli prendevano la tintarella e, senza timore, nuotavano in
un’acqua che era pulita.
Dal primo teatro moresco Alhambra costruito in legno, fecero seguito
moltissimi altri e nella sola via Cola di Rienzo ce ne furono
addirittura tre; oggi, di fronte al Palazzaccio vi è il Teatro Adriano
uno dei più belli della Capitale oggi trasformato in multisala, con tre
ordini di gallerie. il Rione è disseminato anche di trattorie giacché
l’amore per il convivio è rimasto come ai tempi delle scampagnate
sull’erba come quello del divertimento .e per questo ci sono altrettanti
cinema e sale da ballo.
E se questo ultimo Rione è nato fra qualche polemica per i suoi minimi
riferimenti storici , rispetto agli altri, si riscatta per una serie di
viali alberati e per il suo aprirsi verso i tratti di Lungotevere che le
assicurano una piacevole ventilazione che invita al passeggio.
Questa la delimitazione del Rione: piazza del Risorgimento, via Stefano
Porcari, via Alberico II, piazza Adriana, riva destra del Tevere fino a
ponte Matteotti, viale delle Milizie, via Leone IV.
APPROFONDIMENTI
Questo
Rione conserva molte testimonianze gloriose della storia d’Italia, sia
antica che risorgimentale, ne fa fede anche la toponomastica che
ricorda nomi di eroi e di battaglie.
Una vasta parte del territorio conserva ancora Caserme militari e molti
monumenti sono sorti a memoria storica.
Nella Piazza del Risorgimento, nei pressi del Vaticano, vi è da
segnalare il Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri che + aperto al
pubblico tutti i giorni dalle 8,30 alle 12,30 tranne il lunedì ed è
situato in una bella palazzina del Tardo-Ottocento, modificata in parte
nel 1937 che reca sulla facciata un fregio di armi e cartigli.
L'istituzione del Museo risale al 1925 e la sua inaugurazione nella sede
attuale avvenne proprio nel 1937 dopo una complessa ristrutturazione e
la raccolta che vi è stata selezionata è costituita da documenti di ogni
genere riguardanti l’Arma Benemerita, dalle uniformi che si sono
susseguite dal momento della sua fondazione, avvenuta il 13 luglio del
1814, fino ai giorni nostri; poi la varietà e la modifica delle armi
avute in dotazione e le che questi soldati sono stati i primi ad usare
nelle campagne belliche. Il museo si suddivide in 12 sale su tre piani
di cui il terzo ospita l'archivio storico e fotografico e da una fornita
Biblioteca con libri e pubblicazioni interessantissimi e anche inedite
con diari di guerra e di azioni civiche. È spesso meta di visite
scolastiche e vi si organizzano commemorazioni patriottiche ed eventi
militari. In questo Rione affluiscono anche quotidianamente i numerosi
pellegrini in visita alla Cappella Sistina e ai Giardini Vaticani
previe prenotazioni. Altrettante tradizioni ed eventi religiosi vi
si svolgono quasi quotidianamente presso le chiese e nei numerosi
luoghi di culto non solo cattolici, ma ecumenici.
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