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L'Abete

di Mimma Anello


L’abete è un albero resinoso appartenente alla famiglia delle conifere, si presenta maestoso per la sua altezza coi suoi rami a piramide; è molto diffuso nelle montagne d’Europa. Fra le specie più note è l’abete bianco detto anche argentato perché i suoi rami alla base del fusto hanno un colore argenteo.  Peraltro, esiste anche un altro tipo di abete quello rosso, molto pregiato per il suo legname.
Fin da i tempi più remoti l’abete era apprezzato poiché incidendo la corteccia del tronco si otteneva una resina nota per il suo uso terapeutico.
La raccolta della resina si fa in primavera in quanto più ricca di principi attivi: questa si presenta tenera e appiccicosa ed è opportuno conservarla in luoghi asciutti lontano dall’umidità.
Le pasticche, le pillole e le pomate a base di resina attivano le ghiandole endocrine e danno ottimi risultati nella cura delle polmoniti, pleuriti e contro gli attacchi di sciatica e reumatismi.
Dalla distillazione della resina purificata e disidratata si ottiene l’essenza di trementina che si presta anch’essa a molti e più vari usi.
L’abete, nella civiltà del mondo antico, era considerato l’albero della natività del dio di Biblos; in Grecia era sacro alla dea Artemide protettrice delle nascite.
In Asia rappresentava l’albero cosmico che si erge al centro dell’universo perché unisce la terra al cielo.
Nel calendario celtico questo albero era consacrato al giorno della nascita del fanciullo divino del loro Pantheon che coincideva con il solstizio d’inverno.
 Nel Medio Evo, prima delle feste solstiziali, era uso andare nel bosco a tagliare un abete che portato a casa veniva decorato con ghirlande uova dipinte e dolciumi, poi intorno all’albero si trascorrevano le notti allegramente.
Nel Tirolo si credeva che l’abete vegliasse sul bestiame e portasse prosperità alla fattoria. Il martedì grasso poi nell’Hannover le donne si battevano con rami d’abete per favorire la fecondità.
In Savoia si pensava che l’albero neutralizzasse il malocchio, tra l’altro, che impedisse al fulmine di cadere e, affinché tale influenza fosse più intensa, veniva tagliato la cima dell’abete in modo che i rami si presentassero come le cinque dita di una mano aperta.
Nei paesi latini l’albero natalizio era presente già in epoca barbarica, ma poi tale uso scomparve. Solo nel 1840 la principessa Elena  Mecklenburg sposa del Duca D’Orleans introdusse l’albero di Natale alle Tuileries, da allora, continuò l’uso di decorare per Natale l’abete bianco per simboleggiare la nascita di Cristo  come albero della vita e della luce.
Per noi l’abete simboleggia: le feste di Natale, la messa di mezzanotte, il tintinnio dei campanelli, i regali sotto l’albero e poi tutta la famiglia riunita attorno al desco familiare con tanto amore.

Una vecchia canzone popolare canta :

Abete mio bel re dei boschi

Come amo il tuo verde

Simbolo che unisce uomini e piante

Portando speranza ed allegria

In ogni dove….