Chiudi Finestra


UN BELL'INCONTRO
ovvero
INTERVISTA OCCASIONALE
... con poesie

di Lea Mina Ralli

Domenica mattina.
La tepida giornata settembrina, mi ha invitata ad uscire  per fare una capatina fra le bancarelle dei libri usati dove, talvolta, si trovano delle rarità.
Gironzolando a caso, mi sono poi fermata a curiosare attirata da una esposizione accurata di libri non antichi, ma decisamente straniti dai lunghi maneggi subiti.
Guardando con più attenzione ho visto pacchetti di pochi  autori dai nomi nuovi e ho indovinato il motivo che li aveva raggruppati su quel piano di legno posto su due cavalletti.
Non era una mostra per una vendita regolare, ma qualcosa che i titoli rappresentavano bene : sprazzi di vita e cumuli di sensazioni inappagate di giovani esordienti.
Quelle pagine racchiudevano i pensieri, i desideri, i sogni di chi li aveva scritti e forse pure tante aspettative deluse; a cominciare dalla cattiva accoglienza delle librerie autorizzate che ripudiano invariabilmente le stampe degli sconosciuti senza neppure degnarle di uno sguardo.
Conosco la sensazione che si prova in questi casi !
Ero così assorta che non mi accorsi che qualcuno mi era accanto. La sua voce mi riscosse e ne sentii la delusione nel constatare che non era interessata a comprare.
Dissi che anch’io scrivo e che mi ero soffermata soltanto per pura curiosità e per vedere se fra quegli Autori ci fosse qualche nome amico.
Soltanto a queste parole il responsabile di quella mostra si presentò: “Sono Pietro Patriarca, poeta  e con gli amici, autori di questi libri che vede e apparteniamo alla comunità “ La forchetta ” e viviamo  facendo traslochi.
Immaginai delle vite difficili e strinsi la sua  mano con un sorriso mentre dicevo:” Piacere caro collega!“ Seguì il mio nome che a lui non era sconosciuto.
Ne sembrò gratificato e, incoraggiato dalla mia comprensione, inizio a dirmi di aver pronto anche il racconto della sua vita, che sarebbe stato pubblicato quanto prima. A conferma prese il grosso involto del manoscritto e iniziò la lettura :  “Sono nato a Roma nel maggio del 50, unico maschio fra dieci sorelle e, a soli 17 anni,  presi a girare il mondo con un amico in cerca di fortuna  …”  Abituata a correggere bozze, ho subito capito che ci sa fare e con il linguaggio crudo della nuova generazione espone la difficoltà di vivere di chi vorrebbe mostrare quanto sente e quanto sa fare.
La tenerezza mi è venuta specialmente nell’apprendere che ha l’età del mio caro figlio che da quindici anni non c’è più.
Avrebbe letto fino in fondo ciò che aveva scritto, lì in mezzo la strada, ma, mio malgrado  sono stata costretta a interromperlo, augurandole molta fortuna e, lui, mi ha fatto omaggio di un opuscolo con la sua foto e alcune sue poesie piene di sentimento e di solitudine e che sottopongo anche al giudizio dei lettori di Tempi Nostri.     

Lea Mina Ralli

 

Due poesie del Poeta di Strada
Pietro Patriarca

DONNA

 

Il desiderio di conoscere

Di sapere

Ed anche piccoli

Gesti d’affetto

Sono analisi profonde

Per capire la tua mente

Armoniosa.

 

Sei come fiore selvaggio

E i tuoi capelli

Vanno col vento

E il profumo della

Tua pelle

Si estende

All’infinito.

 

Ed attraverso secoli

Di guerre

Rimani sempre la più bella

Quando mi dai

La tua piccola mano

Che tante cose

mai dette esprime.

 

Ti ho mai chiesto

Una sola volta

” Mi vuoi bene?”

Non è il tuo amore

Che voglio

Ma solo

Saperti vicina.

 

E che muta

E  silenziosa

Di tanto in tanto

Tu mi tenda la mano.

 

 

 

 

 

 

LA SOLITUDINE

 

Sempre ritorni tu

Malinconico soave senso

Dell’animo solitario.

 

Si spegne l’ardore

Di un giorno dorato

Alle tue spalle.

 

Il cielo rosso diffonde

L’ansia della sera

E il tramonto…

 

Diventa la morte.