torna a Raccolta

La Patata

di Mimma Anello

La patata è originaria dalla America Latina, Peru,  e Cile. Giunse in Spagna nel 1500 e la denominarono tartufo. In Italia fu chiamata patata mentre in Francia pomme de terre ossia mela di terra. Da principio non fu apprezzata e fu adoperata solo come pianta ornamentale.
Ci volle un secolo per essere accettata come un alimento sano, non pericoloso e di grande utilità sociale; ciò fu dovuto al chimico ed agronomo del settecento Parmentier che perfezionò i metodi di semina, moltiplicandone le specie sino ad ottenere le varietà conosciute con polpa bianca e gialla; normalmente si raccoglie da luglio sino ad ottobre.
I principali costituenti della patata sono: acqua, carboidrati, lipidi e sali minerali; ciò  sono in rapporto alla qualità della terra, nella quale vengono coltivati.
Tra i più importanti ricordiamo sodio, calcio, magnesio, fosforo, manganese, rame e zolfo. Una qualità molto apprezzata oggi e quella al selenio. Altresì è ricca del complesso vitaminico B e B1 e di  acido pantotenico che produce ossidasi ad azione favorevole sulle mucose gastriche. E’ un alimento permesso ai diabetici, agli obesi e a tutti coloro che non desiderano ingrassare, può sostituire il pane in periodo di carestia. Importante sono le modalità di cottura: quelle fritte pur essendo appetitose sono difficili da digerire. Di contro le patate cotte al forno con la buccia sono le più digeribili poiché conservano tutte le loro proprietà.
In cucina la patata è regina poiché si può fare in diversi modi: torte rustiche, purè, pane oppure gnocchi oltre che ottima per contorno sia di carne che di pesce.
Le patate bollite non devono essere conservate in frigo più di 24 ore. Dalla patata si estrae una farina detta fecola che è un topico emolliente buono per i flemmoni, scottature, piaghe atone, ulcera alle gambe ed eruzioni cutanee e screpolature.
Secondo alcune credenze e tradizioni antiche questo tubero avrebbe virtù magiche. Una patata essiccata portata in tasca o al collo protegge dai reumatismi invece sbucciata e portata nella tasca dallo stesso lato di un dente malato ne favorisce la guarigione.
Per le sue forme particolari ha ispirato il detto “spirito di patata” per alludere a scherzi sciocchi; in verità si estrae un alcool che però contraddice questa espressione.
A volte si dice “un sacco di patate” per alludere ad una persona goffa che è maldestra a muoversi. Del naso tondo si dice che è  “ a patata”.

Gli espedienti della nonna

Per ottener una colla particolare si fanno bollire quattro o cinque patate per mezzora in un litro d’acqua, aggiungere poi quattro prese di allume in polvere otterremo così una ecologica colla per parati, ed altro. Per togliere il deposito calcareo dalle pentole farvi cuocere allungo bucce di patate. Strofinando una fetta di patata sul parabrezza di una macchina vedrete che durante il temporale non avrete bisogno di usare il tergicristallo poiché l’acqua scivolerà via senza formare le caratteristiche goccette.
L’acqua di cottura delle patate sbucciate pulisce perfettamente
l’argenteria.
Per togliere le tracce di ditate dalle porte e dalla carta da parato, strofinare con una fetta di patata e quindi asciugare.
Così per ravvivare i colori di un tappeto dopo aver passato l’aspirapolvere, grattare due patate coprirle d’acqua calda e lasciare in infusione per due ore. Filtrare il tutto quindi strofinare con cura il tappeto. 
- Il consiglio: una patata bollita allunga la vita.