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maggio, pagine 2-3-4-5-6-7-8:
Inno alla Patria
Carabinieri
Oscar, aria nuova per il cinema
Una psicologa per amica
In viaggio con l'UPE

 


La rivincita delle bionde
Tutto fiorisce per la primavera romana
Medio Oriente
Un viterbese tra le stelle
Morante, gli innocenti pagano


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LA LIRA CI HA LASCIATO
di Lea Mina Ralli


Il 29 febbraio è stato l’ultimo giorno di circolazione della lira e molte sono state le manifestazioni intese a celebrare questa data. Per quella che si è svolta a Roma sono stati nominati Ambasciatori della lira due personaggi molto popolari, Alberto Sordi e Valeria Marini che con la fascia tricolore, sono giunti in carrozza e accolti dalla fanfara dei Carabinieri e da un coro di bambini, hanno iniziato a gettare le loro ultime monete nella Fontana di Trevi per dare il via ad una gara di solidarietà.
Col loro gesto, i due attori hanno invitato la folla che si era raccolta nella storica piazza romana ad imitare il gesto simbolico che ogni turista conosce affinché una cospicua quantità di monete possa essere ripescata e consegnata alla nostra Croce Rossa.
Alberto Sordi ha esordito col dire che ha già nostalgia della vecchia moneta che per 140 anni tutti abbiamo usato e che ad essa si deve riconoscenza perché ci ha permesso di vivere e talvolta anche di migliorare le proprie condizioni. Per questo ha proposto di 

destinare la giornata del 28 febbraio al suo ricordo dato che dal 1° marzo non avrà più valore legale anche se potrà essere cambiata in euro entro il prossimo giugno nelle banche e negli uffici postali.

L’ADDIO 

Cara lira te saluto
nun ciavrai più er benvenuto
der ber tempo ch’arivavi 
e tanti amichi te facevi.

Oramai tu vai in disuso
nun te vòle più nissuno
quarche avanzo miccio miccio
resterà in quarche cantuccio.

Poi ner tempo che verrà
nun te se ricorderà
manco chi pé guadambià
nun smetteva de sgobbà. 
lmr

Inno alla Patria

Nell’ascoltare l’Inno 
A me si scioglie il core
Perché la fratellanza 
C’è sin dalle prime note
E rievoca le glorie 
Dei nostri antichi Avi.

E quando la Fanfara
Centuplica l’ardore
Ritorna l’ Amor Patrio
E riaffiora quel dolore
Che dà l’indifferenza
Di fronte a un Inno vivo.

Nell’ascoltarlo io vedo
L’orgoglio di mio Padre
Soldato di tre guerre 
Che ha saputo inculcarmi
L’Amor per questa terra
Eroica e musicale.

La Patria bella e eterna
Nessuno può scordare 
Ma nell’indifferenza 
Potrebbe un dì finire 
Però dal primo accordo 
l’Inno riesce a riunire. 
lmr

CARABINIERI

C’è L’Ordine che domina
Ogni altro ideale
Negli uomini che abbracciano
Un ‘Arma assai speciale.
La Fede più incrollabile
Li guida in ogni azione
Sapendo valutare 
Ciò che mente propone.

Prodigano forze indomite
In ogni situazione
Che richieda coraggio 
Ed organizzazione
Il valorosoVessillo
Sempre più alto tiene
E di ogni cittadino
La fiducia detiene.

Tutelan fermamente
Diritti e doveri
Di tanta gente inerme
Dinanzi agli sparvieri
Che voglion dominare
Col sopruso e il terrore
In questo nostro tempo 
Pieno di malumore.

E il plauso ed il riscontro
All’Arma benemerita
Vien dato con orgoglio
Perché tanto essa merita
In questi tempi instabili
E di crudeltà forieri
Quelli che sempre si espongono
Son proprio i Carabinieri.
nonnalea@libero.it


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OSCAR, ARIA NUOVA PER IL CINEMA
di Giuseppe Trabace


Noi europei, talvolta accigliati censori delle “americanate” del cinema targato Usa, dobbiamo constatare - forse a malincuore per qualcuno?- che quel mondo, superficiale ed edonistico, ha dato una prova, forse inaspettata, di maturità civile. Il 25 marzo, la notte delle stelle, quella notte in cui vengono assegnati i premi Oscar tutti coloro che operano nei diversi ruoli nell’area del cinema statunitense, ha riservato delle sorprese.
Alla sfilata dei divi del cinema, da Sharon Stone a Robert Redford a Nicole Kidman, si è aggiunto il non divo per eccellenza
Woodi Allen, regista-attore di tanti film ad alta qualità artistica. Quest’uomo non ha partecipato alla cerimonia dei premi per farsi la solita pubblicità gratuita per il suo ultimo film ma era lì per testimoniare, da cantore e cittadino di New York, sulla tragedia che ha colpito la sua città l’11 settembre scorso con la distruzione delle Twin Towers e la morte di 700 persone. Il celebre artista con parole non retoriche ha detto: ”non avevo alcunchè da presentare o ritirare, ma il poter essere utile alla mia città era un piatto d’argento… Abbiamo avuto tempi così duri, è ora di gettarli alle spalle.” Qualcuno dei mini divi della celluloide delle nostre parti prenda nota. Questa grande festa del cinema riservava altre novità. Per una volta sono state accantonate alcune logiche mercantili. Perfino le miliardarie case di produzione hanno compreso che in quest’anno così speciale per gli Stati Uniti occorreva finalmente premiare, senza trascurare la qualità, quella categoria di americani dalla pelle nera quasi da sempre esclusi dalla torta dei premi. Ecco quindi l’assegnazione dei due Oscar per i migliori attori protagonisti all’esperto Denzel Washington ed alla giovanissima Halle Berry. Riconoscimenti meritati fino in fondo? Forse sul piano della incisività della recitazione potevano essere considerate anche la magnifica perfomance di Sean Penn,padre amoroso afflitto dall’handicap nel film “ Mi chiamo Sam”, o la dolente umanissima figura di donna disegnata magistralmente da Judi Dench in “Iris”.La giuria, assegnando l’Oscar a questi due bravissimi attori, ha preferito giustamente dare un segnale positivo per il superamento delle anacronistiche barriere che impediscono ancor oggi a tanti neri americani di affermarsi con pari dignità rispetto agli altri cittadini degli States. L’Oscar alla carriera assegnato al popolarissimo attore nero Sidney Poitier è stata l’ulteriore coerente scelta della giuria.
Miglior film “A beatiful mind”. Intensa storia sulla vita del genio della matematica John Forbes Nash. Grande ricercatore vedrà l’affermazione delle sue teorie fin da giovane presso l’università di Princetown. La sua esistenza sarà per lungo tempo tormentata dalla schizofrenia. Con grande forza di volontà e con l’aiuto decisivo della moglie Nasch riuscirà , sia pure in parte, ad uscire dal tunnel della malattia fino a conquistare nel 1994 il premio Nobel. 
Film accattivante, non esente da tentazioni commerciali, ma di cui va colto il messaggio civile della voglia dell’ uomo di reagire con il massimo impegno anche contro le più dure avversità della vita. Una storia che sta interessando anche il pubblico europeo ed al cui successo ha contribuito la regia attenta e commossa del sensibile Ron Howard, anch’esso premiato con l’Oscar quale miglior regista dell’anno.
Il siciliano Pietro Scalia è stato l’unico italiano ad essere stato insignito dell’Oscar per il miglior montaggio. Si conferma l’eccellente lavoro che continuano a svolgere i nostri tecnici
nel difficile mondo della cinematografia mondiale.
la giuria ha, infine, assegnato l’Oscar per il miglior film straniero al film “No man’s land”. Una descrizione impietosa della follia della recente guerra tra Serbi e Bosniaci nei Balcani. Il regista Danis Tanovic ci mostra, con umana partecipazione, due soldati di opposti schieramenti intrappolati fra le linee nemiche nella terra di nessuno. Entrambi moriranno per l’indifferenza, la crudeltà e l’ignavia dei loro stessi commilitoni incapaci ormai di rispetto per la vita umana. Film che poco concede allo spettacolo ma che si segnala per il suo messaggio di pace contro la barbarie della guerra. 
Con indubbio coraggio “No man’s land” è stato preferito al francese “Il favoloso mondo di Amelie”, storia leggera abilmente confezionata ma che non poteva competere sul piano dell’impegno con il film premiato. 
Il cinema americano in questa occasione ha mostrato di voler uscire dai binari di una produzione fracassona e dai bombardamenti degli effetti speciali e di voler tentare la strada della riscoperta dei valori più autentici dell’uomo.


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UNA PSICOLOGA PER AMICA
intervista di Lea Mina Ralli


Entrando nell'aula di psicologia della professoressa Rosalba come, amichevolmente, è appellata dalle allieve, ho avvertito un clima di serena cordialità cosicché, assisa in uno dei posti vuoti, ho potuto seguire a mio agio la lezione appena iniziata.
La docente, laureata in psicologia e pedagogia, parla in modo sapiente e fluido e le signore non più giovanissime, recepiscono nel modo giusto gli argomenti trattati.
I Corsi della dottoressa Montozzi sono distribuiti in tre giornate che iniziano con le psicoterapie a confronto, la scuola cognitiva comportamentale, la psicologia umanistico esistenziale, l'analisi bioenergetica e altre terapie.
Nel Corso avanzato, si prende in esame, fra l'altro, l'attenzione, la percezione, la memoria e i vari quozienti d' intelligenza e i vari stili di pensiero con le specifiche differenze individuali.
Le esercitazioni che sono previste all'interno dei Corsi comprendono la distensione muscolare, la decontrazione e il rilassamento dell'apparato respiratorio. Durante l' anno accademico vi sono anche visite esterne che contribuiscono ad arricchire l'insegnamento. 
L'argomento odierno ha trattato il Sistema di sopravvivenza insito in ogni essere umano e i motivi per cui sopraggiungono panico o ansia. Malesseri che la società odierna avverte in modo esasperato. Le allieve, sempre libere d'interloquire, lo hanno fatto oggi due o tre volte con molta discrezione allargando la dissertazione, partendo dai loro punti di vista. Alla fine della lezione, ho visto la docente come una dispensatrice di benessere e sono stata libera di ascoltare le motivazioni delle signore circa la scelta di questa Facoltà. Luciana Toti ha precisato che la spinta l'ha avuta dal tempo libero che aveva a disposizione ed anche perché si era già approssimata all'introspezione e voleva saperne sempre di più. Daniela Pozzi: "Volevo crescere e con l'aiuto della professoressa ci sto riuscendo!

A 61 anni ho scoperto quanto può essere ancora bello vivere ... mi sei stata preziosa amica carissima. Mi sei preziosa perchè ci sei, e, ci sei anche un po’ per me. E’ pur vero che tra le rose ci sono anche le spine, ma mi hai insegnato a toglierle e se qualcuna riesce a pungermi, mi rimane facile sopportarlo perchè non ci saranno veli ad opacizzare la mia volontà di andare avanti. Il mio stato d’animo non sarà più grigio e mai più lo sarà, grazie alle tue parole che il cuore ha imprigionate e le riporta in superficie all’occorrenza... Parole... hanno colorato e colorano ogni mio avvenimento perchè ora ho imparato a direzionare a mio favore, tutto ciò che accade e che voglio che accada e questo da un esito positivo al mio cammino di vita. Non c’è nessuno che mi aspetta a casa e nessuno mi sta pensando con amore e, malgrado tutto questo silenzio e questo vuoto intorno, sono ricca di tutti quegli insegnamenti, che ognuna di noi, come accade a me, ha preso propri come indirizzati a se stessa. La tua perizia e sensibilità ha inciso dentro di me le informazioni per acquisire le sicurezze necessarie a superare quei sassi che la vita ci piazza sulla strada.

"Mariella Viola: "Per capire meglio i colori e le sfumature della vita e sono grata a Rosalba perché nelle lezioni sa far entrare anche la bellezza della natura e degli istinti."Anna Calabrese è stata sollecitata dalla passione di conoscere i sentimenti nel profondo e frequentando queste lezioni si sente sempre più soddisfatta e appagata. Maria Paola Boccuti frequenta addirittura tutti e tre i Corsi tenuti dalla professoressa Montozzi. Margherita Bellucci è veramente entusiasta e sente di averne ricavato inestimabile aiuto. Manuela Carucci dice: “Frequento volentieri questo Corso perché amo mettere tutto in discussione, pertanto promuovo spesso dei veri dibattiti.” Naturalmente anche la Docente è soddisfatta del risultato che ottiene e cerca di svolgere le sue lezioni con l'intento di sciogliere le incertezze del suo uditorio che è composto di persone che hanno dovuto affrontare molteplici problemi familiari che, sicuramente hanno risolto a loro modo, ma dal Corso in questione cercano di ricavare la sicurezza per vivere meglio. Inoltre lo spirito cameratesco instaurato senza remore e preconcetti appaga anche quel senso di amicizia che nulla chiede e ciascuno è libero di dare.


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IN VIAGGIO CON L'UPE
Spagna tra arte e cultura - 10 - 20 maggio 
L’Università Popolare d’Europa organizza un tour della Spagna 
col seguente programma:

10 maggio - venerdì

ROMA/MADRID
Incontro presso l’Aeroporto di Roma Fiumicino Settore Partenze Internazionali. Imbarco sul volo di linea Iberia per Madrid. Arrivo e trasferimento con pullman privato all’Hotel. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio breve giro della capitale spagnola: da Plaza Mayor si giunge al Palacio Real. Al termine rientro in Hotel. Cena e pernottamento.
11 maggio - sabato
MADRID
Trattamento di mezza pensione in Hotel. Al mattino escursione all’Escurial. Visita del Nuevos Museos. Sosta per il pranzo. Nel pomeriggio rientro a Madrid e visita del Museo Archelogico. Rientro in Hotel. Cena e pernottamento.
12 maggio - domenica
MADRID-AVILA-SEGOVIA
Prima colazione in Hotel. Al mattino partenza con pullman privato per Segovia. Sosta ad Avila città natale di Santa Teresa. Sosta per il pranzo. Proseguimento per Segovia. Visita dell’Alcazar. In serata rientro a Madrid. Cena e pernottamento.
13 maggio - lunedì
MADRID
Prima colazione in Hotel. Al mattino visita al Museo Nacional. Nel pomeriggio proseguimento per il Museo del Prado. Al termine rientro in Hotel. Cena e pernottamento
14 maggio - martedì
MADRID/TOLEDO
Prima colazione in Hotel. Rilascio delle camere e partenza con pullman privato per Toledo. Arrivo e visita della città. Di seguito visita del Museo di Santa Cruz. Trattamento di pensione completa in Hotel.
15 maggio - mercoledì
TOLEDO/MERIDA
Prima colazione in Hotel. Partenza per Merida. Visita del Museo Nacional de Arte Romano. Pranzo e cena in Hotel. Pernottamento.
16 maggio - giovedì
MERIDA/CORDOBA
Prima colazione in Hotel. Partenza per Cordoba. Visita della città con la Moschea araba ed altro. Pranzo e cena in Hotel. Pernottamento.
17 maggio - venerdì
CORDOBA/GRANADA
Prima colazione in Hotel. Partenza per Granada. Visita dell’Alhambra. Trattamento di pensione completa in Hotel.
18 maggio - sabato
GRANADA/SIVIGLIA
Prima colazione in Hotel. Al mattino partenza per Siviglia. Sosta a Santiponce. Proseguimento per Siviglia. Arrivo e sistemazione in Hotel di cat. 3 stelle. Pranzo. Nel pomeriggio visita della città. Di seguito visita dell’Ospedale della carità risalente al XVI secolo. Cena e pernottamento.
19 maggio - domenica
SIVIGLIA
Prima colazione in Hotel. Visita della Cattedrale. Pranzo in Hotel. Proseguimento della visita all’Alcazar. Al termine proseguimento per il Barrio de Santa Cruz. Cena e pernottamento in Hotel.
20 maggio - lunedì
SIVIGLIA/ROMA
Dopo la prima colazione visita del Museo Archeologico. Al termine trasferimento con pullman privato per raggiungere l’Aeroporto di Siviglia. Imbarco sul volo di linea Iberia per Roma via Madrid. Arrivo all’Aeroporto di Fiumicino 


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LA RIVINCITA DELLE BIONDE
Gabriele Ponti


Il giorno otto del corrente mese è uscito nelle sale un film che, come suggerito dal titolo stesso, mira alla riaffermazione delle donne bionde appariscenti, molto spesso considerate con un certo discredito nel mondo intellettuale.La scena si svolge principalmente nell'Università americana di Harward, dove una giovane e decisamente affascinante ragazza per inseguire il suo boyfriend decide di iscriversi; superato il primo impatto con un ambiente fin troppo distante da quello dove aveva vissuto in precedenza Elle Woods (Reene Whitterspoon) riesce, grazie alla sua intelligenza ed acutezza genialmente velata dal regista per sottolineare l'apparente superficialita' della ragazza, ad imporsi ed infine a scavalcare tutti coloro che l'avevano precedentemente derisa e sottovalutata pur mantenendo la sua originale personalità. Una commedia decisamente avvincente anche se forse la trama potrebbe lasciare un po' a desiderare in merito ad originalita'e con un finale fin troppo scontato ma, in compenso, curato in maniera quasi certosina in ogni particolare e soprattutto ricco di dettagli.
Per concludere un film che rientra a pieno titolo e senza sfigurare nella categoria delle pellicole d'evasione, consigliabile dunque a tutti coloro i quali, stanchi dalle fatiche ed ancor piu' spesso demoralizzati da una vita che sembra sempre piu' negare spazio ai sogni cercano in quel magnifico luogo, dove tutte le tematiche sociali convergono quale e' il cinema, un ritaglio temporale in cui poter evadere e credere nelle proprie aspirazioni senza ostacoli ne' tantomeno giudizi. 

Tutto fiorisce per la primavera romana

Roma si prepara a vivere una nuova primavera, in cui la cultura ha un ruolo centrale. La fioritura che naturalmente caratterizza la bella stagione,quest'anno è cadenzata da una serie di iniziative di arte, musica e spettacolo, che coinvolgono la città nel suo insieme.

Un nuovo decoro urbano
contro l'abusivismo pubblicitario

Il Comune di Roma ha avviato una campagna di repressione del fenomeno dell’abusivismo pubblicitario per il recupero storico-ambientale del territorio comunale. Per agevolare le segnalazioni di situazioni che contribuiscono in modo rilevante al degrado cittadino, è on line l’elenco delle ditte che non sono titolari di concessioni, che non hanno partecipato alla procedura di riordino e che risultano aver comunque installato cartelloni nel territorio cittadino.


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MEDIO ORIENTE
di Barbara Felici


Quest'area, geograficamente e storicamente così affascinante, non cessa di essere dilaniata da conflitti dei quali ci occupiamo solo allorché ci toccano da vicino. E mai ci eravamo sentiti toccati tanto da vicino come l'11 settembre dello scorso anno, allorché in tanti e in ogni parte del mondo abbiamo assistito in diretta all'attacco e quindi al crollo delle Twin Towers di New York. Da allora è stato tutto un parlare di terrorismo, di musulmani, di questione mediorientale. Proviamo a districarci.
La risposta immediata degli americani all'attacco subito è stata quella di individuare nel terrorismo il vero nemico da combattere e quindi hanno scatenato una caccia senza quartiere al miliardario saudita Osama Bin Laden, finanziatore e ideologo del gruppo terroristico chiamato al Qaeda, e indicato da subito come il mandante della strage. Teatro delle operazioni l'Afghanistan, dove questi viveva e operava sotto la protezione del governo degli integralisti islamici talebani.. Nonostante gli sforzi e gli ingenti mezzi impiegati pero', per ora di Osama non si hanno notizie certe, mentre è certo che il tentativo degli americani di stanarlo ha martoriato il paese. In compenso è caduto il governo degli oppressori talebani, responsabili tra l'altro di obbligare le donne a non mostrarsi se non coperte dal famigerato burqa, e si sostiene con un fiume di dollari il governo in carica, che si dichiara democratico. Peccato che a telecamere spente le donne continuino ad indossare il velo, segno non solo della precarietà della situazione che le rende ancora insicure, ma anche del fatto che abbiamo sovrastimato la negatività di un costume che appartiene a una concezione di vita per noi incomprensibile. Peccato inoltre che filtrino notizie di una ripresa di ostilità fra le varie fazioni, espressione delle diverse etnie del paese, attratte presumibilmente dalla gigantesca torta dei finanziamenti americani, e non solo, e degli aiuti umanitari in genere: segno che il problema della governabilità del paese è lungi dall'essere risolto. Nel frattempo lo scenario si è spostato: carri armati israeliani hanno invaso la Palestina, Arafat è confinato in due stanze e la situazione israelo-palestinese è precipitata. Sono di questi giorni le immagini sconvolgenti di Jenin ridotta a un cumulo di macerie dagli israeliani. Interrogata, la giornalista italiana che è riuscita ad andare sul posto con una troupe che ha filmato lo scempio, spiegava che la cosa più terribile era quella che purtroppo non erano riusciti a documentare: l'odore che pervadeva il posto, l'odore di morte naturalmente. Altro particolare inquietante è stato quello riferitole dai sopravvissuti, ma confermato da altre fonti, che parlano di camion frigorifero israeliani che trasportano altrove i cadaveri. Un'efficienza macabra che non fa che acuire il sentimento di sgomento e repulsione che tutta la vicenda suscita, oltre che richiamare inevitabilmente alla memoria la spietata efficienza nazista di cui furono vittime proprio gli stessi israeliani. La situazione è drammatica e non si vede via di uscita per i palestinesi: l'israeliano Sharon, vecchio falco militarista noto alle cronache per altri scempi e ora al governo, ha deciso di cavalcare l'onda favorevole del sentimento antiterrorista scatenato dal crollo delle torri, e farla finita col nemico di sempre che lui dice essere Arafat, ma che di fatto sono i palestinesi e il loro desiderio di avere uno stato indipendente. E le diplomazie di tutto il mondo tacciono o per lo meno sono impotenti. Lo sono dal momento in cui hanno accettato il principio americano di una difesa impostata solo sulla forza della superiorità, militare ed economica. Non è stato lasciato spazio alla comprensione delle ragioni altrui. I risultati non si sono fatti attendere. E certo non è finita qui.
Il terrorismo non è soltanto un insieme di atti criminosi. Gli atti criminosi sono una risposta sbagliata ad una situazione di ingiustizia reale che alcune minoranze subiscono, sono un grido di dolore, di rabbia, di disperazione. Sono anche una disperata richiesta di aiuto. E alle richieste di aiuto non si puo' rispondere con l'arroganza della forza. 
E' eticamente scorretto, umanamente sbagliato, moralmente riprovevole. E sul piano pratico efficace solo nel breve termine e su scala ridotta: il medioriente è vasto, ricco di petrolio, potenzialmente ricchissimo di risorse umane, complicato. Una potenziale polveriera. 
Meglio varrebbe andarci con i piedi di piombo.


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UN VITERBESE TRA LE STELLE
di Lea Mina Ralli

Col nuovo lancio della "Soyuz" si è realizzato il sogno del tenente colonnello Roberto Vittori, viterbese di 38 anni che fin da bambino lo ha vagheggiato. Difatti il 25 aprile dalla Città delle stelle, da Baikonur in terrorio sovietico, è stato effettuato l'ultimo lancio interplanetare verso la stazione spaziale dove si stanno eseguendo una serie di esperimenti medico/scientifici. La missione Marco Polo, come è denominata, avrà, appunto come ingegnere di bordo Roberto Vittori, astronauta appassionato ed esperto che volerà sotto il comando di un veterano dell'esplorazione spaziale il colonnello russoYuri Gidzen, 40 anni e, come terzo membro, Mark Shuttleworth, 29 anni che è ha pagato 20 milioni di dollari, circa 22milioni di euro per poter partecipare al volo soltanto da passeggero. Il lancio è stato seguito in diretta televisva da migliaia di spettatori e le varie comunicazioni e osservazioni che astronauti e giornalisti si sono scambiate sono state improntate a molto ottimismo guacché è risultato che il carattere gioviale di noi italiani corrisponde per moti versi a quello dei russi. Soprattutto la comunione degli intenti sociali a cui è ispirata la Missione Marco Polo che ha lo scopo di fare il punto sui comuni problemi degli uomini della Terra correlati allo spazio, fa sì che la ricerca sia simultanea e interscambiabile. La Missione che durerà dieci giorni dovrà riscontrare gli effetti sull'uomo del vivere interplanetario, come pure scoprire a distanza ravvicinata le verità sul buco dell'ozono che semra modicare clima e vegetazione sul nostro pianeta. 
Scopi scientifici e, soprattutto medici, stanno a testimoniare l'importanza dei voli spaziali e, se alla massa delle persone ne sfuggono i motivi pratici, c'è da ricordare il ritorno che ne è derivato da quelli effettuati finora che hanno dato luogo a molte novità che sono sotto gli occhi di tutti. 
Auguriamoci, quindi, che le informazioni siano sempre più chiare e soddisfacenti al fine di giustificare gli alti costi di tali missioni e l'orgoglio di poter dimostrare la validità degli esperti italiani sia di sprone a moltiplicare gl'investimenti per la ricerca spaziale. 

MORANTE, GLI INNOCENTI PAGANO
di Giuseppe Trabace


La lettura da parte dell’attore Gianni Bonagura delle pagine più significative del romanzo “La storia” di Elsa Morante ha commosso il pubblico presente al teatro Vittoria. Il critico Marcello Teodonio, curatore dei “thè letterari”, ha introdotto soffermandosi sul complesso mondo letterario della Morante e approfondendo con chiarezza i temi di quello che si è rivelato come uno dei romanzi più letti e amati della letteratura italiana nella seconda parte del novecento. L’opera è ambientata, tra il 1941 e il 1947,ma l’attenzione della scrittrice è puntata in primis sulla desolata Roma del 1943 e del 1944 attraversata dalla guerra. L’invasore nazista imperversa nella capitale e commette atrocità il cui apice è rappresentato dal rastrellamento di centinaia di ebrei del ghetto e nell’internamento degli stessi nei campi di sterminio del nord Europa. La trama narra l’odissea di Ida, una umile maestra, ebrea per parte di madre, che cerca di proteggere ad ogni costo i suoi due figli Nino e Useppe dalle terribili insidie di un conflitto che genera di per sè dolore ed oppressione per le creature più innocenti ed esposte. Alla fine di quella difesa disperata la madre sarà inesorabilmente sconfitta. 
I due figli moriranno e lei, travolta da questa tragedia, perderà il senno.
Questa opera, pubblicata nel 1975, fu accusata, anche da critici autorevoli, di essere intrisa di sentimentalismo e di riproporre i temi di quella stagione del neorealismo da considerarsi superata. La scrittrice in realtà era ben consapevole che le speranze del dopoguerra- illustrate in Italia dalla corrente neorealistica- per il sorgere di una società pacifica e più giusta era stata delusa dalla realtà di un mondo inquieto diviso in due blocchi contrapposti. Incombeva in quegli anni il rischio di un catastrofico conflitto nucleare sollecitato dal sorgere di sanguinosi conflitti locali. La Morante nelle pagine del suo romanzo va oltre denunciando con lucidità che, al di là degli orrori del secondo conflitto mondiale, incombono da sempre nella storia dell’umanità gli opposti ideologismi o fanatismi religiosi generatori di guerre e, quindi, di oppressione per le persone più deboli ed indifese. Una visione forse pessimistica, percorsa da una vena anarchica, ma che ai nostri giorni ha una sua validità a fronte della recrudescenza dei conflitti in più parti della terra e del progressivo estendersi della fascia degli oppressi. Questa la motivazione che indusse la Morante a dare un significativo sottotitolo al suo romanzo: ”Uno scandalo che dura da diecimila anni”. In coerenza con la visione del mondo di questa sensibile autrice, protagonista del romanzo è il piccolissimo Useppe, “il povero piccolo bastardo”, personaggio emblematico di una umanità emarginata. La sincerità, l’allegria inconsapevole, l’ingenuità, la voglia incessante di dare e ricevere amore di quel piccolo essere suonano nel linguaggio sincero della scrittrice come un monito verso l’egoismo e, peggio, l’indifferenza degli uomini che hanno le leve del potere politico ed economico. 
Alcune pagine toccanti sul modo di essere e di vivere di Useppe dinanzi ai tragici avvenimenti che lo sovrastano sono state lette da Bonagura. 
La voce del bravo attore si è incrinata descrivendo la morte di quell’innocente : la disperata corsa della madre presaga di quel terribile evento, il suo dolore talmente atroce che“Ida prese a lagnarsi con una voce bassissima, bestiale, non voleva più appartenere alla specie umana”. 
Un ricordo, infine, di Elsa Morante che fa bene al nostro vivere quotidiano spesso appesantito da superficialità e vanità.