COLPI DI SCENA IN CRONACA
di Carmelo Occhino
E’ stato un mese di colpi di scena che hanno dato materia interessante per corrispondenze e trasmissioni televisive. Un mese interessante per lettori e telespettatori. Ordini di custodia annullati, sentenze assolutorie che fanno giustizia, chiese diventate ricovero e messe sotto assedio. Dall’Italia e dall’estero tutto è cronaca e tutto si trasforma in commento. E’ la conferma che il giornalismo è diventato una “scienza” da studiare e da portare sui banchi di scuola. Noi dell’Upe lo stiamo facendo, con i risultati che questo giornalino dimostra. Ogni notizia ha i suoi risvolti. E’ importante acquisire informazioni e saperle presentare ai lettori.
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PRESIDENTE DEL MONDO CERCASI
di Piero Benedetti
Le pagine del fumetto che sto sfogliando mostrano in una vignetta il disegno di un signore, un importante personaggio, abbigliato con abiti di foggia avveniristica realizzati con un lucido tessuto tecnologico; sul lato sinistro dell'abito - all'altezza del petto - si intravede una sorta di stemma che identifica la carica rivestita. Dal fumetto che fuoriesce dalla testa del personaggio, sale una nuvoletta che racchiude le parole stampate con caratteri in grassetto: " Io, il Presidente della Repubblica del Mondo, lo ordino…"
. Questo, il primo personaggio ideato dalla fervida fantasia di uno scrittore di fumetti, ha dato - poi - il via a tutta una serie di analoghe vicende concepite da scrittori, fumettisti o sceneggiatori in cui, di volta in volta, c'era un ipotetico Re della Galassia, un Triunvirato dei Pianeti, un Direttorio dei Mondi e quant'altro, comunque sempre ispirato ad una condizione comune: l'Uomo trova la pace, la tanto agognata pace, solo all'ombra di una entità superiore che passa sopra a nazionalismi e piccole contrapposizioni regionali, tutto tendendo in vista di una "comune buona sorte" dell'Umanità.
Il sogno utopico di questi fantasiosi artisti è quanto mai invocabile alla luce di quanto - ormai da lunghi anni - sta accadendo tra Israele e Palestinesi; sarebbe oltremodo bello ci fosse, oggi, un qualcuno che ordinasse ai due contendenti di smetterla con questa stupida guerra e porre fine alla lunga serie di lutti che colpiscono e macchiano tutta l'Umanità.
Intendiamoci; i nostri politici hanno sentito la necessità, già dal secolo appena trascorso, di dare vita a degli organismi sopra-nazionali che avrebbero dovuto ricercare quanto idealizzato da sognatori che hanno filosofeggiato circa il bisogno di felicità proprio dell'Uomo. Purtroppo, qualcuno ha sbagliato: forse non è del tutto vero che l'Uomo aspira solo ad una vita felice, e forse è del tutto vero, al contrario, che dietro ogni Uomo si nasconde un Caino, fatto sta che quella filosofia ha dato corso a due esempi di "entità super-nazionali" che non hanno dato buoni frutti. Il primo esempio, la Società delle Nazioni non ha saputo impedire il deflagrare del secondo conflitto mondiale non riuscendo a domare il forte spirito nazionalistico della Germania di allora; il secondo esempio:l'ONU - Organizzazione delle Nazioni Unite, non ha saputo far superare ai due colossi mondiali (tre, se si conta anche la Cina) le loro contrapposizioni ideologiche lasciando che guerre lunghe e sanguinose, quantunque limitate a circoscritte zone del nostro pianeta, fossero combattute per lunghi anni con un tributo incommensurabile di vite umane. Un fallimento evidente almeno sotto questo punto di vista! Tra alti e bassi L'ONU ha dimostrato tutti i suoi limiti; è stato ed è, come se ricercando lo spirito di una ideale democrazia che ricevesse il consenso di tutti, non si fosse mai riusciti a raggiungere un accordo sui peggiori problemi che affliggevano ed affliggono da sempre l'Umanità. E se qualcosa di buono è stato realizzato, altri grandiosi errori hanno compromesso la credibilità dell'Organismo.
Uno di questi errori è stata appunto l'emissione di quella Risoluzione che diede vita nel lontano 1948 allo Stato di Israele di cui, peraltro, non è possibile negare il diritto all'esistenza. Semplicemente è stato messo dell'olio vicino al fuoco e la possibilità che l'olio bruciasse è stata, da sempre, fortemente concreta. Riunire su un territorio così ristretto due popoli tanto diversi quanto affini nei loro peggiori difetti ha dato vita ad una guerra che serpeggia, cova sotto braci infuocate o esplode in incendi. La contrapposizione tra i due nazio-
Piero Benedetti
(continua a pag. #)
nalismi potrebbe essere fatta risalire a tempi biblici, allorquando - con la scusa di raggiungere la "Terra Promessa" gli Ebrei cacciarono dalla Valle del Giordano le tribù beduine che quivi erano insediate. Ed un qualcosa di simile è stato voluto dalla Risoluzione dell'ONU, mitigata soltanto dalla irreale possibilità che i due popoli potessero convivere sullo stesso territorio. E questo non è mai stato possibile, dimostrato dal gran numero di Palestinesi che hanno dovuto trovare rifugio, come profughi mal sopportati, presso i vicini Stati arabi. E' estremamente difficile dire, ormai che il conflitto si è incancrenito in una sorta di faida, quale delle due parti abbia ragione; entrambi le popolazioni sono pervase da forte spirito nazionalistico che le radica su quel territorio, entrambi sono del tutto inaffidabili nei loro reciproci comportamenti ed una tregua promessa oggi è destinata a soccombere sotto la spinta della legge dell' "occhio per occhio…" o per la ricerca di una vendetta personale sospinta dall'orgoglio ancora vivido nei cuori beduini. E non è riuscito L'ONU a far cessare questo conflitto sanguinoso, non è riuscita la diplomazia delle "grandi potenze" , USA e RUSSIA (fin da quando era ancora URSS) e non è riuscita neanche una entità che si vorrebbe "super partes" quale la Chiesa Cattolica.
Appelli inascoltati, accordi puntualmente disattesi con l'uccisione di coloro che avevano avuto la generosa visione di un "basta" autoimposto, hanno portato alla condizione di oggi dalla quale si può uscire solo con la creazione di uno Stato palestinese; entrambi i contendenti lo sanno, ed i Palestinesi potrebbero accontentarsi anche di ricevere un territorio sul quale Israele avesse pur versato il sale, pur di affrancarsi, una volta per tutte.
Ma intanto la guerra va avanti con le sue vittime, i suoi bollettini di distruzione mentre basterebbe che un "Presidente della Repubblica del Mondo" dicesse solo poche parole: "Basta! Io lo ordino!"" pb
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