- 15 gennaio
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Siamo tutti indignati per l’avvenimento che ha
sconvolto l’opinione pubblica e che nessuno si attendeva
nell’ambito della Città Eterna . si tratta della rivolta
di un gruppo di studenti della Sapienza, capeggiata da
67 docenti che si sono coalizzati contro la visita che
Papa Ratzinger avrebbe dovuto fare all’Ateneo il 17
gennaio per l’apertura del Nuovo Anno Accademico, in
seguito all’invito che il Rettore Renato Guarini aveva
fatto pervenire al Vaticano fin dal mese di novembre.
Si riteneva che la visita sarebbe stata pacifica e
l’illustre ospite sarebbe stato accolto con tutto il
rispetto che era stato dimostrato ad altri leader
religiosi, tanto più che essendo un teologo di grande
esperienza vi era da supporre che le sue dotte
argomentazioni avrebbero interessato gli studenti
illustrando il suo impegno contro la pena di morte e la
sacralità della vita umana .
Papa Benedetto, doveva essere visto come Messaggero di
pace, e, avendo dimostrato in molte recenti
manifestazioni la sua disponibilità , ne potevano
scaturire eventuali dialoghi tra Fede e Ragione perché è
necessario che le future generazioni bandiscano la
violenza che è troppo dilagata nel mondo. E seguano un
più corretto stile di vita.
Questa presa di posizione ha scosso l’opinione pubblica
e diramandosi immediatamente in tutto il mondo è
dispiaciuta a buona parte dei ben pensanti sia religiosi
che laici perché si è vista come un’autentica barriera
alla libertà di parola che la civiltà ora concede a
tutti, rispettando ogni mentalità ed indirizzo sia
politico che religioso.
Si è dimenticato persino che la Sapienza fu fondata nel
1313 da un altro Papa : Bonifacio VIII° e l’insulto è
stato non solo verso il Sommo Pontefice della religione
cattolica, ma anche al Capo dello Stato Vaticano.
Nell’osservare come si vadano disperdendo le più comuni
norme di buona creanza nei rapporti diplomatici che, non
solo ogni Nazione civile è tenuta a rispettare, ma anche
ogni comune mortale in ogni rapporto di vicinato.
L’unica persona che ha dimostrato buon senso è stato
proprio il diretto interessato che ha fatto pervenire il
suo tempestivo rifiuto alla visita per evitare ulteriori
malumori in un periodo già carico di tempeste politiche
e scientifico/culturali.
Dobbiamo tutti prenderne atto con grande riconoscenza.
Lea Mina Ralli |