Torna
indietro a Poesie
|
Notizie su poesie
e su ultimissime oltre che su autori |
Home |
|
La pagina di Maria De Leo
pian piano stanno uscendo dal cassetto i ricordi di una
vita...
|
Nostarggia de casa mia
- Cocorito
- Pianto di bimbo
- Ombre
- Una rosa
- Lacrime - Mamma
Uno sguardo nell'infinito
- Sogno di una sera
- La vecchina sulla
panchina - Il regno del sole
Ragazzo
Nostalgia di Te - Le
Tue mani - La casa di borgo
Vittorio - Notte...
Angeli bianchi
- I
miei gatti - Ricordi
Ricordo della Mamma perduta -
Aurora campestre - Mendicante -
dedicata a mia madre - Una bimba
dal cuore d'oro |
|
NOSTARGGIA
DE CASA MIA
1985
Che nostargia de te casetta mia
e te ricordo in de 'sto
piccolo quadrato
pitturata de verde e tanto bella
mentre che l'omo mio fermo ar cancello
se strigne er fijo ar petto
guarda pé strada e aspetta..
Vicino cià du'cani e du gattini
mentre da la cucina
ariva er cinguettìo dé tanti canarini.
A destra ...la pineta, che bellezza!
E quanta nostarggia!
Nostarggia de 'sti prati ...de rondini
e de passeri coi loro cinguettii
Li vedo volà felici attorno a casetta mia
guardanno l'òmo mio fermo ar cancello
strignenno er fijio ar petto
cò attorno cani e gatti e canarini.
Me pare de sentilli che jé dicheno:
Puro noi aspettamo assieme a voi
e puro noi soffrimo de tanta nostarggia.
Ombre
Roma
18-11-1998
Il viale è coperto di foglie
d’autunno / foglie gialle che colmano l’anima / di immensa
malinconia./ Pensieri e ricordi tanti ricordi…… / Un amore lungo nel
tempo / e ingiallito poi / come queste foglie d’autunno. / Dei tanti
ricordi / resteranno solo pagine scritte / da conservare con rimpianto /
nel grande libro della vita./ Nel viale in penombra / due persone anziane
/ mano nella mano si cercano / con infinita malinconia / sulle labbra
l’ombra di un sorriso / e un’umile preghiera…… /
Due ombre / camminano
vicinissime / due ombre / nella penombra della sera.
Uno sguardo nell’infinito
Roma
15-07-2001
Ho guardato / con occhi di
bambina / gli azzurri colori del mattino / Ho amato il profumo di un fiore
/ il miagolio di un gattino / simile al pianto di un bambino./ Ho amato il
profumo dell’erba bagnata / La tiepida carezza del sole sulla pelle / il
sussurrio del vento nei capelli./ Ho guardato con occhi di donna
innamorata / insieme al mio sposo / i stupendi colori dell’arcobaleno./
Ho amato ed amo / il sorriso dei miei figli / come solo il cuore di una
madre può amare./ Ora in questa piccola casa / sperduta nel verde della
campagna / guardo i colori del tramonto / dove tutto diventa irreale / e
si confonde / in un ultimo spiraglio di luce./ Guardo in alto / verso
l’infinito / dove il male e il bene /Si fondono ai confini della
vita……
Sogno di una sera
M'incanto a guardare le stelle del cielo
le conto una ad una
cercando quella che illumina
il mio cammino.
Apro il mio cuore al vento tiepido
e da lui mi lascio cullare
pregandolo di carpire i miei sogni
e i miei pensieri.
Che serve sognare
sè poi la realtà del momento
annulla i miei sogni?
No! non bisogna sognare
ma accettare la vita per quello che è
sacrificando anche se stessi.
Roma 12/09/2000
La vecchina sulla panchina
Una dolce nonnina dai capelli candidi
cammina sempre più stanca
le fragili spalle curve
e tutti i giorni ai giardini
siede sulla mia stessa panchina.
Dolce nonnina dai capelli candidi
che brontoli piano
mentre una lacrima riga il tuo volto
e getti ai colombi briciole di pane.
Tutti i giorni i soliti discorsi
i soliti borbottii
che nessuno ha voglia di ascoltare.
Scuoto la testa stringendoti la mano
sorridendoti mesta.
Tenera e dolce nonnina
un tempo nella tua casa
eri importante, ti sentivi regina...
Ora ti senti sola
e passi le tue giornate
fuori dalla tua casa
volando con le braccia aperte
verso i colombi e i bambini...
Cara nonnina della terza età
che brontoli ogni giorno sempre più piano...
sei e sarai sempre il rimorso
della nostra coscienza.
Roma 18-08-1980
|
Immagini
dell'autrice e del figlio.
Sotto i suoi scritti |
|
Pianto
di bimbo
Roma
1993
Il
piccolo bimbo dagli occhi turchini / chiama la sua mamma volata in cielo /
corre nel prato raccoglie un fiore / (E’ per la mia mamma ) grida il suo
piccolo cuore./
Dietro di lui c’è la sua nonna / le tende le braccia / e si ode un
lamento / due teste si accostano /Due cuori si fondono in un unico
abbraccio / più grande del mondo. / Cade una lacrima dagli occhi turchini
/ spuntano fiori bianchi sul prato dell’amore……….. Cammina con il
bimbo una figura evanescente / lo guidano per mano una nonna / e una mano
trasparente…………
Cocorito
Roma 1993
Oggi
Cocorito ho aperto la gabbia / tu con finta rabbia / saltellando pian
pianino / molto buffo ti incammini / spedito e ardito / verso l’apertura
del camino. / Meno male che è spento / quando entri dentro / poi
svolazzando di quà e di là / ti arrampichi sulla tenda / volando poi
felice sul sofà / che macello mi combini con le zampine / sporche di
cenere del camino./ cerco di prenderti pian pianino / ma tu voli / sulla
spalla del padrone / creando ancor più confusione / il padrone ormai lo
sa che il tuo becco deve evitar / poi con amore ti rimette nel gabbione /
tù gli urli (ma che c’è,ma che fai ) / e non sai di aver combinato
tanti guai / poi urlando a squarcia gola ( è bravo Cocorito ) come al
solito cerchi di beccarmi il dito.
Carissima Nonna Lea auguri vivissimi 11-11-2002 tu compi gli anni,
sono pochi? sono tanti? non ha importanza!!!
L'importante è vivere sereni e avere il cuore che hai tù, un cuore
che sà donare amore, amicizia. Ed allora Nonna Lea siì felice e
..............
Noi brindiamo con te dicendoti, Cin Cin e Buon Compleanno.
Da me Maria,
Rodolfo, Rita, e Laura.
UNA
ROSA
Una rosa, una donna
una bella favola della vita.
Ieri un piccolo e tenero bocciolo
dallo stelo fragile e delicato
una stupenda creazione di Dio.
Oggi,
una bellissima rosa
dai petali vellutati
che si apre alla vita
con il suo profumo,
un profumo soave
un profumo d'amore.
Una
rosa vellutata
è una donna nella vita.
Domani, sarà uno stelo spoglio
con petali sparsi intorno,
senza più colore, senza più profumo.
Guardo
la mia bella rosa
finchè è fresca, profumata,
sarà sempre ricercata,
ma se il tempo inclemente
su lei si accanirà
chi sà come finirà...............
Una
rosa, una donna,
una stupenda favola
da raccontare.
Una rosa,
è una donna nella vita.
Maria
De Leo 15-05-1997
Lacrime
Ho visto piangere,
il mio grande uomo,
lacrime silenziose,
come perle di cristallo.
Ho finto di
non vedere,
ignorando quelle lacrime,
perchè io so il motivo,
di tanta tristezza.
E' il
risultato
di un indagine di vita,
di sentimenti contrastanti,
dolore, rabbia, frustrazione....
Poveri occhi,
del mio grande uomo,
occhi umidi di pianto.
Guardandolo
con infinito amore,
ho accarezzato l'amato volto,
e con lui anch’io ho pianto.
Maria De Leo
Roma 02/03/2000
|
Roma 11/11/2007
Mendicante
Pallido affamato
cammini per le strade
la mano tesa
in un gesto di preghiera
verso chi ti passa accanto,
nei tuoi occhi
c’è una richiesta di pietà
per l’indifferenza della gente
frettolosa che ti ignora
ti scansa, passa oltre
e se ne và.
Nelle calde sere d’estate
la panchina di un giardino
è il tuo letto
il cielo stellato è il tuo tetto.
Nelle fredde serate d’inverno
l’arcata di un ponte
è la tua casa dove riposare
le stanche e fredde membra.
Chi sei mendicante,
chi sei fratello
come era la tua vita
chi eri in realtà?
Ora sei uno spettacolo
di miseria umana
Per gli occhi della gente
che ti scansa e ti ignora.
Sei un disturbo
per questa nostra impeccabile
e raffinata società…
|
Roma 15/08/2004
Ricordi
Calava l’imbrunire sui giardini
di Castel S.Angelo
un tramonto
bello e indimenticabile.
Si udivano gli ultimi richiami
delle mamme
si perdevano nel silenzio
i giochi dei bimbi.
Ricordo la nostra
ultima passeggiata a Roma
in quel giorno d’estate.
Tu davanti a me
camminavi assorto, pensieroso
io ti seguivo in silenzio,
e un nodo doloroso
stringeva la mia gola.
Ricordo
il tuo passo rallentare
presso la nostra vecchia panchina
i nostri occhi incontrarsi
con dolorosa nostalgia…
Il peso dei ricordi
è dentro di me,
penso alla nostra vita
che ci ha accompagnato
per anni e il destino
ha poi frantumato
come un fragilissimo
fiore di cristallo.
In cielo fanno capolino
le prime stelle
le guardo con nostalgia
vorrei vederne cadere una
per gridare forte a tutti:
“quella stella è mia
Viene dal mio passato
e torna da me…”
|
|
|
Nuovo inserimento di una poesia inviataci
dall'autrice (gennaio 2008) |
Ragazzo
di Maria De Leo
Potevi vivere felice
la tua splendida stagione ragazzo perché tua era la vita
e tua era la giovinezza.
Potevi correre
spensierato nei verdi pascoli dell’amore sognare
immense fiorite praterie perché tuo era il mondo tuo era l’universo.
Ma tu ragazzo
hai rinunciato alla vita alla tua splendida gioventù fermandoti oltre il bivio… Lasciandoti abbagliare
da futili chimere
spegnendo il colore
del tuo arcobaleno e la luce del tuo domani…
Io madre …noi madri
di tutto il mondo leviamo in alto il nostro grido di dolore e di speranza
in attesa
di un mondo migliore per tutti i ragazzi di ieri di oggi, di domani.
ma specialmente
per quelli come te ragazzo che non hai saputo scegliere la giusta via da percorrere…
Il
regno del sole
C'era
una volta un regno chiamato il regno del sole, un bellissimo
castello, un Re, una Regina e una bellissima principessina.
Essi vivevano felici e contenti nel loro bel regno circondati dall'affetto
dei sudditi e di tutto il reame.
Ma
un brutto giorno il regno del sole si oscurò, divenne grigio
e cupo perchè i raggi del sole non davano più calore. Il Re
Domenico, la Regina Santina e il reame divennero molto
tristi perchè la principessina Pamela si era ammalata gravemente,
immenso fu il loro dolore.
Lunga
fu la lotta contro il male e il tempo per ridare di nuovo la
salute, il sorriso e il calore del sole alla dolce principessina
Pamela. Fu così che un giorno il grande Re disse alla sua dolce
principessina che vedeva deperire e soffrire sempre di più. "Figlia
mia io ti salverò a costo di darti la mia vita, io ti salverò" Re Domenico
la Regina Santina e la principessina partirono per la Francia, il
Re consultò i più illustri professori e offrì per la seconda
volta la vita alla sua adorata figlia donandogli un suo
rene............. Oggi il regno del sole è in festa, la
principessina Pamela è guarita, il dolore e la nube grigia che
oscurava il sole si è dileguata allontanando dai loro cuori
dolore e tristezza e attende con ansia il ritorno al castello di
Re Domenico, della Regina Santina e della dolce principessina
Pamela.
C'era
una volta un regno, un Re, una Regina, e una principessina, una
favola da ricordare e da custodire con amore nel grande libro
della vita........
C'era
una volta.........
Roma
4/06/1989
Maria De Leo
|
Dedicata a mia madre
"soltanto una foto"
Penso al tempo
felice dell'infanzia,
allo scorrere degli anni,
ed io come una goccia vagante
di questo grande mare
che è l'umanità
e sempre più mi perdo nel ricordo
e nel rimpianto
dell'amore perduto.
Di quei tristi
ricordi del tempo di guerra,
mi resta soltanto una fotografia
di un dolcissimo volto di donna:
"mia madre"
madre, madre mia
potermi rifugiare per un attimo ancora
nelle tue braccia,
sentire la tua carezza sul mio viso,
ascoltare la tua dolce voce
e perdermi nel tuo sorriso...
Scorre il tempo
senza di te
in me resterà sempre
un rimpianto mai sopito
del tuo amore perduto.
Una fotografia sbiadita dal tempo,
un dolcissimo volto di donna,
un nome sempre presente
sulle mie labbra
pronunciato pian piano con infinito amore
il tuo nome Mamma.
Roma 02/11/1948 De Leo Maria
Mamma
Mamma dolce
stupendo nome
tenero angelo dalle ali d'oro
sempre china su di noi
con il tuo infinito amore.
Mamma
un nome che abbiamo
sempre sulle labbra
dal giorno
che siamo venuti al mondo
e durante il cammino
della nostra vita.
Tenere braccia
che ci accolgono
con trepidazione e amore
quando ci rifuggiamo in esse
nei momenti di gran dolore,
o quando il nostro cuore
e colmo di gioia...
Mamma
capo ornato da fili d'argento
da tenere stretto al cuore
quando le fragili spalle
hanno tanto bisogno di noi...
Mamma
dolce e struggente nome
quando poi la mamma non c'è più
si comprende il grande amore perduto,
un amore che non ritornerà più.
Mamma stupendo
nome, mamma...
Roma 02/11/1966 Maria De Leo |
|
UNA BIMBA DAL CUORE D'ORO
Era il 1954 quando conobbi Luisa e fu subito
amicizia pura che dura ancora nel tempo. Luisa era una giovane
sposina come me ed aveva una stupenda bambina Maria Assunta, un
esserino piccolo e fragile.
A distanza di tanti anni ricordo sempre con nostalgia la piccola
Maria Assunta: una bimba dal cuore d'oro. Quella bimba oggi è
moglie, madre e nonna.
Spesso mi ritorna alla mente un episodio bellissimo di quando
aveva appena 3 anni e cioè l'episodio della piccola chiesa delle
suore.
Era di domenica e la sua mamma come sempre si recava alla Santa
Messa da sola, ma quella domenica portò con se anche Maria
Assunta.
Improvvisamente si sentì un gran pianto disperato di bambina,
era la piccola che piangeva c on gli occhi rivolti al grande
crocifisso sull'altare. “Vi prego… per piacere levate quei
chiodi a Gesù perchè gli fanno tanto male, mammina togli tu quei
chiodi . Vuoi?”.
Non vi descrivo ciò che avvenne in quella chiesa, il prete si
fermò sbigottito a guardare quella piccola bimba disperata e
singhiozzante, due suore si avvicinarono per consolarla. Ma la
bimba non ascoltava nessuno, continuando a piangere, finchè una
suora le regalò un bel crocifisso dicendo di tenerlo sempre con
se così Gesù non l'avrebbe mai abbandonata e i chiodi con le sue
lacrime non avrebbero più fatto male a Gesù.
Ricordo che Maria Assunta si calmò stringendo sul suo cuoricino
il crocifisso e la santa messa ebbe termine.
(A distanza di tanti anni quel crocifisso lo ha sempre con sè
nella sua camera da letto).
Con il passare degli anni ci sono stati tanti altri episodi come
quello della nonnina povera, dovete sapere che la piccola
chiedeva sempre alla mamma: “mammina mi racconti una favola
oppure una storia vera?”. Allora la mamma le raccontava che nel
mondo ci sono persone ricche e persone povere che non hanno da
mangiare e molte di esse per vivere chiedevano l'elemosina. Una
mattina la mamma chiese alla piccola Maria Assunta che in quel
tempo aveva 6 anni di andare dal fornaio sotto casa a comprare
il pane e la bimba entrando dal panettiere vide una piccola
vecchia vestita poveramente che chiedeva l'elemosina, la bimba
si avvicinò e le chiese: “nonnina è vero che sei tanto povera e
hai tanta fame?”La nonnina accarezzandole il viso disse di si
allora la bambina prese il pane che aveva comprato e lo diete
alla nonnina: “prendi nonnina il mio pane ,tu hai più fame di
noi” . Maria Assunta ritornò a casa senza il pane e la mamma
comprese che la bimba non aveva nessuna colpa se quel giorno a
digiunare erano loro perchè in casa non avevano più soldi con il
papà senza lavoro e gli ultimi spiccioli erano stati usati per
comprare il pane. Nella vita di Maria Assunta di episodi
simili sono stati tanti e la mamma ancora oggi si chiede: “Ho
forse sbagliato a raccontare alla mia bambina che nel mondo ci
sono tante persone che soffrono e non hanno nulla?”.
Oggi Maria Assunta ha 55 anni, ma il suo grande cuore è sempre
lo stesso come quando in quella piccola chiesa di
suore, implorava disperata facendo piangere i fedeli: “vi prego
levate quei chiodi a Gesù perchè gli fanno tanto male.”
Roma 10/10/2009 Maria De Leo
|
|
|
Nostalgia di te
Ricordi,ho quanti ricordi
assalgono la mia mente
ricordi di anni felici trascorsi insieme.
Quanta nostalgia di te!!!
Questa sera più che mai ricordo
un pensieso dedicato a te:
"Le tue mani"
e alla promessa che ti feci:
"Io sorriderò di nuovo alla vita
correrò con le braccia aperte
come una colomba ferita
incontro al mio mondo
perchè,mondo mio,
io ti amo immensamente.
Maria De Leo 02/05/2003
|
Le tue mani
IL sole del mattino fà capolino
tra le fronde del pergolato
e riscalda i nostri volti
tu amore,hai gli occhi chiusi,
sembra che dormi.
I cani ti guardano con adorazione
aspettando una tua carezza,
io li scanso con dolcezza.........
Una farfalla dai svariati colori
ti volteggia intorno
per posarsi poi sulla tua mano.
Le tue mani.........
Mani che un tempo
erano vigorose e forti
stringevano con amore
altri piccole mani da guidare
lungo il sentiero della vita.
E poi....... E poi.......
Mani stanche,abbandonate
senza più forza ne vigore
ma che con il loro lento gesticolare
sanno ancora donare
l'ultima carezza,
l'ultimo messaggio d'amore
stabilito dalla vita.
Maria De Leo 20/06/2000 |
|
Carissima palestra sono Maria De Leo mi complimento con voi per tutte le innovazioni della
palestra. Non finirò mai di ringraziarvi per la gentile accoglienza nei riguardi dei miei
pensieri. Questa sera in ricordo del mio sposo invio un pensiero scritto per lui a me caro, c'è posto ancora per me nella palestra? ringrazio
e saluto con tanto affetto.
|
|
La
casa di borgo Vittorio
Andando a
Roma con mio figlio, esattamente in via Candia da una mia cara amica
dei tempi passati, una amicizia lunga nel tempo di 43 anni, percorrendo
le vecchie strade a me care, la malinconia ha invaso il mio cuore.
Quanti ricordi mentre la macchina andava….
Lungotevere,
San Pietro, Castel Sant'Angelo con i suoi giardini, dove portavo i
miei figli a giocare, la vecchia panchina ove sedevo in compagnia
della dolce nonnina della terza età dai capelli candidi che
brontolava ogni giorno sempre più piano….
E poi, borgo Pio, borgo Vittorio, e il mio pensiero è andato alla
vecchia casa di borgo Vittorio al quinto piano dove ho trascorso 20
anni della mia vita e dove sono cresciuti i miei figli.
Ho ritrovato vecchi negozi che frequentavo, via Cola di Rienzo e il
negozio dove mia figlia era commessa, il vecchio mercato dove facevo
la spesa. E’ bello ricordare i vecchi tempi anche se con
malinconia.
Poi mio figlio è uscito con Flavio il figlio della mia amica,
l’amico del cuore mai dimenticato.
Al suo ritorno mi ha detto: "Mamma indovina dove sono andato
con Flavio?... Ti
ricordi la nostra casa di borgo Vittorio? Siamo saliti al quinto
piano, ho rivisto la terrazza dove la domenica ascoltavamo la
benedizione del Santo Padre, senza andare in piazza San Pietro. Poi
dalla casa è uscita una signora chiedendo cosa cercavamo, le ho
spiegato che avevo abitato in quella casa con i miei genitori e
stavo ripercorrendo vecchi ricordi. La signora è stata così
gentile da farci entrare per rivedere la nostra vecchia casa".
Mentre mio figlio raccontava ho percepito che sia io che lui abbiamo
percorso senza parlare le stesse emozioni e la mia mente ha
ripercorso i 20 anni vissuti a borgo Vittorio e tutto il dolore e il
rimpianto di ciò che avevo lasciato andando a vivere in campagna,
perché mio marito fosse più vicino al suo lavoro all’aeroporto
di Fiumicino.
Alla sera, nel ritornare a casa, per tutto il viaggio, la mia mente
canticchiava l'antica canzone:”Vecchia Roma” E le sue ultime
strofe:”Sono ricordi di un tempo bello che non c’è più….”
Un tempo che possiamo rincorrere soltanto con i ricordi…..
Maria De Leo
14/06/2003
|
Ricordo della Mamma perduta MAMMA MAMMA
perchè sei partita
questo cuor t'invoca invano
tu per me eri la vita,
sei andata così lontano.
Vivo nell'illusione di un tempo che fu
da quando mi lasciasti tu
e la felicità da allor
amaramente la rimpiango ancor.
Ricordo da bambino
quando mi cullavi tu
ero ancora piccolino
ma volevo te e nessuno più.
Da quando mi mancasti
vi fu un crollo intorno a me
nelle tenebre piombai
e da allor inutilmente invoco ancora TE.
Angelo De Leo
Napoli, 29.12.1948 |
AURORA CAMPESTRE Gioisce la natura al
sorgere del sole,
si schiudono i fiori al tiepido calore
cinguettano gli uccelli con ardore,
come se dicessero:
Buongiorno a te,
nostro benefattore.
Canta il gallo
il suo eterno chicchirichì,
gridando a tutti:
Sveglia è sorto il nuovo dì,
sù al lavoro e non tardate
che in ultimo sarete ricompensati.
Il lavoratore ormai già riposato,
inizia il suo quotidiano lavoro
sorride felice ed estasiato,
a sì grandioso scenario
che offre la natura,
al sorgere dell'aurora.
De Leo Angelo
28.12.1975 |
Notte…
E’
notte fonda,
ho
spento i lume,
la
finestra è aperta,
l’afa
è insopportabile.
La
notte mi viene incontro,
mi
abbraccia,
i
miei occhi per lei
non
hanno confini……
M’incanto
a guardare il cielo! |
Quante stelle brillano lassù.
Ogni
notte,come una sorella
offro
loro il mio cuore
ed
il mio muto dialogo…..
Specie
te, sorella luna!
Te,
che fai sognare
gli
innamorati,
e
conosci i lamenti
di
tante creature... |
Perenne tristezza
di
vita sofferta
che
accompagna sempre
il
nostro cammino.
Roma 7/8/03
Maria De Leo
|
|
|
|
|
|
|