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Roma - Rioni - Ponti | ||
Monti I -
Trevi II - Colonna III
- Campo Marzio IV - |
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RIONI DEL CENTRO STORICO
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La sua origine
sono gli Horti Sallustiani di antica memoria anzi i ruderi di questi che
gli hanno dato il nome, mentre lo sviluppo edilizio è avvenuto solo dal
1870, dopo la Breccia di Porta Pia partendo dall’importanza di alcuni
edifici rionali già presenti articolandosi poi a Nord del Colle
Quirinale la cui altezza massima è la via di Quattro Fontane dove
raggiunge i 57 metri di altezza. E’ questo anche l’asse viario più
importante che s’interseca con la via del Quirinale e che ricalca l’Alta
Semita, naturale proseguimento del Vicus Portae Collinae che conduceva
alla omonima Porta delle Mura Serviane. PIAZZA QUATTRO FUNTANE
Er quadrivio più prezioso sta piazzato proprio a Roma ‘sto simbolico scenario è davero favoloso.
Li zampilli che so’ quattro e nun sò proprio funtane danno un tono artisonante alle statue collocate.
Da 'sto punto indò se guarda c'è 'na muta ammirazzione e 'sto fascino se sente quanno dà la suggestione.
Arno Tevere Giunone so' imponenti a 'gni cantone mentre senteno che dice la dea Diana cacciatrice.
Si potessero spostasse Dalla fredda posizzione annerebbero a informasse pé le strade d'urrione
(che nun so’ quelle der tempo senza luce e assai sguarnite) mentre adesso luccicanti
co' vetrine e cartelloni danno esatta l'impressione dé la quarta dimenzione.
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Il Celio si è
formato nel 1921 da una suddivisione di Campitelli e come l’ Esquilino
si stende e sulla stessa dorsale quando, dopo Porta Maggiore, prosegue
per circa due Km fino a Porta Capena. ER CULISEO
Anfiteatro Flavio fu chiamato 'sto circo equestre tanto rinomato e quelle scalinate screpolate ce videro le giostre più sfrenate.
E puro lotte sadiche e violente che disputate fra leoni e Santi aizzaveno li peggio sentimenti de'spettatori sguajati e miscredenti
De secoli n'ha visti passà tanti cò le strutture via via pericolanti finché ricementato e rinforzato er Culiseo da tutti è visitato
e come un tempo sa riscòte ancora l'ammirazzione de chi Roma onora e oggi senza tante ambiguità vorebbe ridaje la vitalità.
Invece c'è 'na cosa ch'addolora chi se trova a passacce a 'na cert'ora vedenno che anniscosti fra li buci ce stanno artri a fasse certi "buchi".
L'aria de morte dei tempi de splennore ce se rinnova …ma senza valore giacché chi allora lottava cò 'na fiera
addimostrava coraggio e forza vera mentre che adesso invece è debolezza che a tanti jé fa fa'…quela sciocchezza.
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Questo Rione
nacque nel 1906 e si completò nel 1923 sviluppandosi sull’altura
dell’Aventino in prossimità della chiesa paleocristiana di San Saba
costruita sull’antico Oratorio di santa Silvia, ma dedicata all’
omonimo Monaco del quinto/ sesto secolo che, in Cappadocia e in
Palestina, ebbe fama di santità per aver compiuti miracoli anche in
vita.
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Il 20 agosto
1921 la giunta comunale costituì il rione Prati in un territorio che
faceva parte di Borgo e che era considerato campestre perché
disseminato di prati "Neroniani o Horti Domitiani"che dal Tevere
andavano alle pendici di Monte Mario e, l’insieme era chiamato "Prati
di Castello" che sottintendeva la Mole Adriana (Castel Santangelo).
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